CATANIA- Il boss Rosario Di Dio ha incontrato Ferdinando Bonanno, ex socio di Eurospin Sicilia, direttamente nella sede della zona industriale etnea. Un meeting durato 45 minuti è agli atti del procedimento Iblis, eseguito dai carabinieri del Ros, che ha portato, proprio ieri, all’esecuzione del sequestro delle quote ritenute riconducibili a Bonanno. Le foto che Livesicilia mostra in esclusiva sono state scattate dagli investigatori catanesi del reparto speciale dei carabinieri. E’ bene precisare che la Eurospin è estranea all’indagine e la magistratura non ha elevato alcuna contestazione.
Monitorando il mafioso Rosario Di Dio, i carabinieri del Ros seguono il progetto di realizzazione di un nuovo punto vendita della Eurospin che doveva essere realizzato a Palagonia: a seguire le trattative era Ferdinando Bonanno.
L’uomo è stato accusato di aver “messo l’Eurospin Sicilia Spa, a disposizione di cosa nostra, seguendo un preciso criterio di competenza territoriale”.
La politica di sviluppo regionale condotta da Bonanno sarebbe avvenuta sotto l’occhio vigile della mafia, che sarebbe stata in grado di intervenire per le concessioni e autorizzazioni necessarie con i vertici dell’amministrazione del Comune di Palagonia.
E’ proprio Rosario Di Dio a chiedere a Giuseppe Corsaro se conoscesse “Bonanno dell’Eurospin”. Il boss evita di spiegare telefonicamente le ragioni del suo interesse “Questo ha… -dice Di Dio- è uno che… fa certe operazioni per l’Eurospin… acquista terreni, si occupa degli acquisti”. Giuseppe Corsaro, l’interlocutore di Di Dio, comprende che è un imprenditore “residente a Paternò”. “Quello che mi serve -insiste il boss Di Dio- poi quando vieni tu di persona ne parliamo…”.
I carabinieri registrano una telefonata tra Corsaro e Bonanno : “Per una cosa che interessa a lei… ci dovrei parlare -dice Corsaro- è per un terreno…e però per telefono…si tratta di un terreno che lei ha in mano a Palagonia”.
Bonanno non riesce a compredere bene di cosa si tratti: “Ma per fare che? Per cosa -chiede- ci dobbiamo incontrare?”. “Signor Bonanno -risponde l’emissario di Di Dio- se lei mi ascolta…io le dico quello che è…per telefono…non sono cose per telefono… le sto dicendo già la motivazione, per un terreno che interessa a voi altri ”.
Dopo la conversazione Corsaro racconta tutto a Di Dio e riceve istruzioni importanti sul terreno che interessava a Bonanno: Corsaro doveva spiegare che “nelle mani ce l’ha una persona seria” e che “c’erano altri pretendenti che volevano acquistare il terreno” sul quale doveva sorgere il supermercato Eurospin.
Di Dio e Corsaro, secondo gli investigatori, vorrebbero far acquistare un terreno in particolare, diverso da quello che Bonanno aveva già visionato, nell’affare sarebbero stati coinvolti l’allora consigliere provinciale Antonino Sangiori e Maurizio Auteri.
Di Dio è pronto ad occuparsi anche della realizzazione del supermercato.
Solo il terreno vale 650mila euro, Bonanno viene informato del fatto che all’incontro avrebbe partecipato anche “il signor Di Dio”, ma Bonanno è contrario: “Prima parlo con lei -dice- poi la passa avanti lei, non me lo faccia conoscere”. Bonanno vuole arrivare prima a una determinazione con Corsaro, che però non aveva potere contrattuale, per poi sapere “cosa dire o promettere alle persone”.
Di Dio viene coinvolto nell’incontro, essendo il vero “dominus” dell’affare.
Sono proprio gli uomini del Ros a documentare la visita del boss Rosario Di Dio nella sede Eurospi.
E’ il 12 febbraio 2007. L’appostamento dei carabinieri inizia alle 11.00, quando dall’area di servizio del boss di Palagonia parte l’audi 80 verde metallizzato guidata da Giuseppe Corsaro: sul lato passeggero è seduto Di Dio. Mezz’ora dopo arrivano nella zona industriale di Catania e accedono, tramite l’ingresso ubicato nella sedicesima strada, nel parcheggio di pertinenza di Eurospin Sicilia Spa.
Il boss Di Dio, formalmente non proprietario del terreno sul quale doveva sorgere il nuovo centro commerciale Eurospin di Palagonia, incontra Bonanno, a confermarlo è due giorni dopo Corsaro mentre parla telefonicamente col consigliere provinciale Sangiorgi. Le cimici del Ros registrano anche le trattative per ottenere le concessioni edilizie, direttamente con l’emissario di Di Dio e ogni particolare che ha portato, proprio ieri, al sequestro delle quote societarie di Eurospin Sicilia ritenute riconducibili a Bonanno.