MALETTO – 928.123,38 euro. A tanto ammonta la cartella di pagamento che il Comune di Maletto si è visto notificare il 14 gennaio per mancato versamento erariale. Pagine piene di numeri e voci, le prime datate 1994, le altre riferite agli anni successivi fino al 2010. La cifra contestata è in realtà pari a 603.037,84 euro che però in ventuno anni, tra interessi, aggio, diritti e spese esecutive, di notifica e di iscrizione è lievitata di oltre trecentomila euro. A rischio anche il fermo amministrativo di uno scuolabus, due autocarri per la manutenzione e la rete idrica e una autovettura del servizio acquedotto.
Una megacartella che, dopo i primi controlli effettuati dal Comune, si è rivelata essere il frutto di una omissione nella presentazione del 770 degli anni di riferimento contestati: a mancare infatti l’indicazione che i versamenti erano stati fatti alla tesoreria provinciale e non tramite F24 allo Stato. “Non ci sono responsabilità né gestionali né politiche per un errore che è stato fondamentalmente dovuto al passaggio da una modalità di trasmissione della documentazione da manuale a informatica”, ha commentato il sindaco Salvatore Barbagiovanni.
La cifra da pagare si è così ridotta a poco più di ventimila euro. Chiesto e ottenuto infatti un incontro con l’Agenzia delle Entrate (“in tempi davvero celeri e con molta disponibilità”, dicono dal Comune), il colloquio del 12 marzo ha portato, dietro la presentazione di tutte le quietanze di versamento, a tre provvedimenti di sgravio totale e a un provvedimento di sgravio parziale, riducendo così la somma dagli oltre novecentomila a circa 22.600 euro. Il Comune ha quindi potuto tirare un sospiro di sollievo, anche se un danno economico lo sta comunque subendo visto che si trova ad avere un credito IVA di circa 138.000 euro che, nella situazione attuale, non può compensare.
Scongiurato il pericolo di un mega pagamento, attualmente è al vaglio dell’Amministrazione l’ultima rimanenza, perché “ci dicono di pagare, ma abbiamo difficoltà a capire le voci contestate. Da questo punto di vista infatti non vengono dati aiuti o indicazioni”, continua il primo cittadino. In attesa anche che l’INPS conceda un incontro già più volte chiesto dal Municipio etneo. Ad essere allontanato sembra pure il rischio del fermo amministrativo dei mezzi, sebbene per questo non sia ancora giunto alcun atto ufficiale né in un senso né in un altro. Ma sulla questione il sindaco non transige e si dichiara eventualmente pronto ad assumersi “la responsabilità di farli circolare lo stesso, perché si tratta di servizi essenziali di cui il cittadino non può essere privato a causa di lungaggini burocratiche”.