CATANIA. Si è conclusa con tre patteggiamenti, tre ammissioni al rito abbreviato e quattro rinvii a giudizio, nell’aula bunker del carcere di Bicocca a Catania, l’udienza preliminare davanti al Gup Anna Maggiore nell’ambito del processo scaturito dall’operazione antidroga, denominata “Tabula rasa”, condotta dalle Fiamme Gialle di Riposto. Detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto marijuana ma anche cocaina, le accuse a carico dei dieci imputati. Per il sostituto procuratore della Dda Valentina Sincero a gestire l’attività illecita era Roberto La Spina, considerato il deus ex machina della rete di spaccio. L’uomo, in carcere dallo scorso marzo, ha patteggiato una condanna a 4 anni. I difensori di fiducia Lucia Spicuzza e Salvo Sorbello hanno chiesto e ottenuto, nonostante il parere contrario espresso dal pubblico ministero, l’affidamento ad una comunità. Anche Carmelo Coco e Giuseppe Santoro, assistiti rispettivamente dai legali Giovanni Spada ed Ernesto Pino, hanno patteggiato la pena. Il primo a 2 anni e 10 mesi, il secondo a 13 mesi.
Sono stati ammessi al rito abbreviato, che si aprirà il 23 febbraio con la requisitoria del pm Sincero, Giuseppe Di Stefano, Daniele Mannino e Costantino Talio. Il legale di Di Stefano, Michele Pansera, ha depositato il provvedimento del tribunale del Riesame che aveva annullato, lo scorso aprile, l’ordinanza di custodia cautelare a carico del proprio assistito, per la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza. Infine hanno optato per il rito ordinario Salvatore Contarino, Giuseppe Crisafulli, Davide Maccarone e Carmelo Di Leo, quest’ultimo latitante da 8 mesi. Tutti e quattro sono stati rinviati a giudizio. Il processo si aprirà il 23 febbraio davanti alla quarta sezione penale del tribunale di Catania.
L’INDAGINE. E’ l’alba del 25 marzo quando i finanzieri della Compagnia di Riposto danno esecuzione a nove delle dieci ordinanze di custodia cautelare, sette in carcere e tre ai domiciliari, emesse dal Gip di Catania Loredana Pezzino su richiesta del sostituto procuratore della Dda Valentina Sincero. Scatta l’operazione “Tabula rasa”, culmine dell’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle tra il novembre del 2012 ed il febbraio del 2013. E’ il filone di un’attività investigativa anti usura a condurre i militari da Roberto La Spina che, pur ristretto agli arresti domiciliari, ha messo in piedi, secondo l’accusa, un vero e proprio laboratorio per il taglio e il confezionamento delle sostanze stupefacenti da smistare principalmente nelle piazze di Giardini Naxos e Taormina. Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali ma anche alle riprese video, gli investigatori risalgono ai soggetti coinvolti e ai loro rispettivi ruoli.