CATANIA – Morente sì, ma almeno adesso in un prato verde e fiorito. Al catanese medio pare proprio esser piaciuta l’idea dello spostamento della scultura del “cavallo nudo” realizzata da Francesco Messina che fino a due giorni fa giaceva un po’ nascosto a cosce all’aria tra una Fiat Punto e una Ford Fiesta in piazza Vittorio Emanuele III nel mezzo di un’area non così tanto spaziosa adibita al posteggio di automobili.
Meno di un chilometro e mezzo di distanza, ma la “galoppata” ha fatto proprio notizia. Vuoi perché ufficialmente non è stata data una spiegazione vera e propria, vuoi perché ufficiosamente c’è chi parla di un favoritismo al parcheggio della piazzetta di via Umberto, fatto sta che dopo le mutande del 2002 (il povero cavallo una mattina si svegliò con della lingerie destando anche in quell’occasione l’attenzione di tutti), il Cavallo catanese, fratello di quello romano posizionato in viale Mazzini nella sede Rai, non riesce proprio ad avere pace, così come ironizzano i catanesi.
“Eravamo abituati a vederlo lì – spiegano due anziani seduti su una panchina di piazza Vittorio Emanuele III – a noi non cambia niente, anche se c’eravamo un po’ affezionati, adesso la piazza sembra vuota”, “a levante, a ponente, sutta, supra – incalza un terzo signore – no puteunu lassari nda paci du poveru cavaddu?”.
Meno sentimentale invece una ragazza sullo scooter che così commenta: “Quella statua posizionata nel mezzo della piazza creava soltanto disagi al posteggio, adesso come potete vedere si è ricavato dello spazio prezioso soprattutto per le manovre delle auto e poi, diciamolo pure, qui non era per niente valorizzato”.
Ed in effetti valorizzato è stato valorizzato. Adesso la statua, non più nascosta, gode di uno spazio tutto suo in piazza Galatea, che seppur ancora circoscritta da transenne e “work in progress” vari è un punto di certo molto più strategico della “vecchia” piazza Umberto. Di turisti però nemmeno l’ombra, almeno per il momento. “Speriamo che l’interesse dimostrato in questi giorni dalla stampa per la statua aiuti di riflesso anche noi incuriosendo catanesi e turisti a recarsi qui – dichiara un commerciante del posto – eventualmente se dovesse andare male proveremo con l’elefante di piazza Duomo!”.