CATANIA – Tutto da rifare. Aveva ragione il capogruppo di Area centrodestra in relazione alle quattro varianti al Piano regolatore generale, presentate dall’amministrazione comunale e approdate in consiglio comunale, per le quali è necessario il parere della Regione. La conferma arriverebbe addirittura dall’avvocatura comunale alla quale si è rivolta Manlio Messina, capogruppo di Area centrodestra che, dopo essere uscito dall’aula consiliare, insieme ai colleghi di opposizione, in occasione della votazione della prima delle delibere presentate dall’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo, nella seduta successiva aveva segnalato alcune mancanze nei documenti presentati. E presentato in merito una pregiudiziale sulla quale è mancato il numero legale.
Consigliere Messina, gli argomenti da lei avanziati in Consiglio non erano così campati in aria, allora?
Il problema sollevato dal gruppo al quale appartengo pare sia fondato. Noi avevamo questi dubbi perché la deliberazione dell’assessorato regionale parlava molto chiaro: le varianti devono recare il parere della Regione sulla Vas. In ogni caso, abbiamo chiesto un parere all’avvocatura comunale e l’avvocato Petino ci ha confermato, in conferenza dei capigruppo, come la procedura da adottare per le varianti era quella di cui parlavo io.
Cioè?
Che, per quanto riguarda le varianti urbanistiche, l’unico organo legittimato è la Regione e quindi è la Regione a stabilire se c’è la necessità di attivare per le variati urbanistiche la proceduira Vas, per la valutazione ambientale, oppure no. Questo non è stato fatto. L’amministrazione Bianco non ha richiesto il parere a Palermo. Ora vedremo quali saranno le conseguenze.
Delle quattro delibere portate in aula, però, ne è stata votata una sola. Cosa succederà adesso?
La procedura applicata alla variante approvata era sbagliata. Ora si vedrà il da farsi anche perchè è molto probabile che, così, verrà resinta dalla Regione e rimandata al mittente. Per le altre delibere, la conferenza dei capigruppo ha chiesto il ritiro e quindi la corretta applicazione della procedura Vas.
Una “disattenzione” indolore o dolorosa?
Sicuramente creerà qualche problema ai privati proprietari delle aree oggetto di variante che dovranno ancora attendere per capire cosa possano realizzare sui propri terreni. Per il resto, noi ribadiamo lo stesso concetto espresso in aula: la città ha bisogno del Piano regolatore generale e non si può fare urbanistica a colpi di varianti. Catania ha bisogno di uno strumento che potrà sollecvare anche dal punto di vista economico la città. Non era quello che chiedeva, tempo fa, proprio il Partito democratico?