CATANIA – “Incatenati ad un insolito destino”, spiegano così la protesta di stamani i lavoratori dell’Anfe di Catania, che si sono incatenati sotto a sede catanese di via Franchetti. La richiesta è quella di vedere corristoste le ventidue mensilità arretrate. “Siamo lavoratori, non volontari”, gridano dal megafono.
La loro è una protesta lunga che aveva subito una pausa dopo le promesse della Regione e dell’assessore regionale alla Formazione. I lavoratori dell’Anfe sono stati protagonisti nei mesi scorsi di una serie di manifestazioni, anche eclatanti. Dai tetti di via Franchetti la minaccia del salto di uno dei dipendenti. Si era arrivati in Piazza, e anche ad un’occupazione permanente della sede. La loro situazione, però, è rimpiombata nella disperazione più assoluta. Un vortice quello occupazionale che purtroppo è stato sollevato dopo lo Tsunami dell’inchiesta Pandora che ha portato in carcere i vertici dell’Anfe di Catania per truffa.
Questi lavoratori però hanno bisogno di risposte da parte delle Istituzioni. 22 mesi senza percepire lo stipendio significa vivere nel limite della povertà. E davanti a questo il silenzio non ci può stare.