CATANIA – Prosegue lo scontro sul registro delle unioni civili. Dalla prima municipalità, infatti, la polemica sullo strumento promesso dal sindaco Enzo Bianco in campagna elettorale, e su cui oggi si sta consumando un acceso dibattito, è arrivata a Palazzo degli Elefanti. A rimpolparla è stato il consigliere comunale di maggioranza, capogruppo del Megafono, Daniele Bottino, che ha organizzato una conferenza stampa per dichiarare la propria posizione “che è quella mia personale – si affretta a specificare su richiesta dei giornalisti presenti – non quella del gruppo di cui sono parte”. Lo ha fatto invitando, in qualità di relatori, esponenti della Chiesa evangelica, di cui lui stesso fa parte.
Una precisazione importante – anche se lo stesso Bottino ha esordito parlando di se stesso come Capogruppo – che però non basta a nascondere la frattura all’interno della compagine che ha sostenuto Enzo Bianco alle elezioni su Registro delle Unioni civili. Alla prima municipalità, infatti, fu il gruppo Articolo 4 – sempre di maggioranza – non presentandosi o votando contrario, a fare sì che il parere della circoscrizione fosse negativo. Oggi è un esponente di uno dei partiti della coalizione che ha appoggiato Bianco a contrastare quanto avviato dalla Giunta. Nel merito e nel metodo. “Come capogruppo sono stato chiamato a esaminare la delibera – afferma. Insieme ai pastori evangelici abbiamo visto quali sono le debolezze di questo documento e pensiamo che debbano essere previsti uguali diritti e doveri. Contestiamo – prosegue – che per iscriversi e per cancellarsi basti una semplice raccomandata. Ciò significa che soggetti legati da vincoli affettivi possono iscriversi e salutarsi con una semplice comunicazione. Ritengo che questo principio sia sbagliato e che la delibera, così come è, non si possa approvare”.
Questa la contestazione del merito, tutto sommato conciliante rispetto a quanto fatto dalla Giunta. In relazione al metodo, invece, la posizione sembra essere totalmente opposta a quella espressa in più occasioni dal sindaco. In discussione, infatti, è la stessa necessità di istituire un Registro delle unioni civili. “Questa del registro non è una norma, che non è stata legiferata a livello nazionale – tuona ancora Bottino – e, anche se qualcuno ha parlato di simbolo, segnale di apertura, crediamo che non sia il caso di Catania dover dare dei segnali. Personalmente io non ci sto – prosegue – e questo concetto è condiviso i pastori evangelici. Siamo arrivati a un punto in cui la famiglia deve essere tutelata” – insiste. Non ne fa una questione di omofobia, Bottino, nè di omosessualità. “Non c’entra l’omosessualità – specifica – questo è uno strumento che interessa specialmente gli eterosessuali”. Non solo. Per Bottino, le necessità che hanno spinto le coppie di fatto a chiedere un registro comunale, in attesa di una norma nazionale, rappresenterebbero un “falso problema”.
Le questioni legate alla successione, all’accesso in ospedale, agli affitti, ecc, secondo il capogruppo del Megafono, infatti, potrebbero essere risolte con la legislazione esistente. “Ci sono i precedenti – sottolinea Bottino prima di invitare i colleghi consiglieri comunali ad esprimersi “secondo coscienza. Non possiamo accontentare delle parti perché sono state fatte delle promesse pro registro delle unioni civili. Oggi ci ritroviamo a manifestare la nostra opinioni” – conclude, per raggiungere, subito dopo il corridoio per parlare con i rappresentanti della società civile promotori dell’istituzione del registro delle Unioni civili. Tra loro Matteo Iannitti che evidenzia l’aspetto più eclatante della faccenda: il disallineamento del capogruppo del Megafono non solo relativamente al sindaco Bianco e agli orientamenti della maggioranza, ma anche nei confronti di quanto affermato dal presidente della Regione Crocetta. “Non sono obbligato a dire per forza che sono favorevole – risponde Bottino – nè lo sono perchè faccio parte di un contenitore. Io sono capogruppo del Megafono, ma esprimo la mia opinione personale, secondo la mia visione. Se mi devo vincolare al programma del nostro sindaco o del presidente della Regione, significherrebbe sottostare agli ordini di chi mi sta sopra. Grazie a Dio – specifica – siamo uomini liberi”.
In merito alla crisi di maggioranza a Palazzo degli Elefanti, l’opinione è altrettanto netta. “Nessun problema. Con il sindaco e con il presidente siamo serenissimi” – conclude, ma non è escluso che lo scontro diventerà evidente non appena la delibera approderà in consiglio comunale. Come è evidente tra la società civile. “In assenza di argomentazioni serie e davanti a una tale grave confusione tra unioni civili e matrimoni, palesata dal consigliere Bottino – rispondono con una nota i rappresentanti di Arcigay – prendiamo atto che si tratta di un semplice tentativo di fare ostruzionismo. Si provveda, piuttosto, a portare in consiglio la delibera sul registro delle unioni civili nel più breve tempo possibile”.