CATANIA – Passata la festività, è tempo di bilanci. Sono tornate puntuali le polemiche del dopo festa di Sant’Agata, non solo per evidenziare le criticità che ancora insistono sull’organizzazione e gestione della terza festa religiosa al mondo per numero di fedeli, ma soprattutto per sottolineare i disagi del dopo evento, legati soprattutto alla pulizia delle strade percorse dal fercolo dalla cera che, nonostante un ordinanza apposita che vietava l’accenzione dei ceri, si è riversata su alcune strade, costringendo all’interdizione al traffico o a profonde limitazioni. Sull’argomento in particolare, è intervenuto il consigliere comunale di Grande Catania, Vincenzo Parisi che ha depositato un’interrogazione urgente per conoscere le motivazioni per le quali è stato consentito di accendere i ceri, provocando disagi agli automobilisti e danni ai commercianti, per la proplungata chiusura delle strade. “La città di Catania paga gli errori dell’amministrazione comunale che non ha saputo applicare adeguatamente il divieto di accensione dei ceri per le vie del centro – afferma Parisi Adesso automobilisti, centauri, pedoni e persino ciclisti rischiano la propria incolumità a causa del manto stradale viscido e scivoloso. Ancora adesso alcune strade sono chiuse al traffico perché piene di cera – aggiunge Parisi che chede al sindaco quali provvedimenti intenda adottare e quali siano i tempi previsti per finire completamente i lavori ed evitare altri rischi alla pubblica incolumità”.
Sono tornate puntuali le polemiche del dopo festa di Sant'Agata. Il consigliere comunale di Grande Catania sottolinea i disagi del dopo evento, legati soprattutto alla rimozione della cera dalle strade percorse dal fercolo.
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