Nuovo esposto di Legambiente - Live Sicilia

Nuovo esposto di Legambiente

di Melania Tanteri. ll tira e molla tra ambientalisti e residenti, avviato qualche tempo fa con l'apposizione del vincolo ambientale in parte dell'area in cui opera oggi il consorzio di Bonifica 10, non sembra avere fine.

Pantani Gelsari e Lentini
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CATANIA – E’ muro contro muro. Sulla sorte dell’area al confine tra le province di Catania e Siracusa, che va da Vaccarizzo a Lentini, il tira e molla avviato qualche tempo fa, con la richiesta da parte di Legambiente – accolta dalla Regione siciliana – di vincolare una parte dei 23 chilometri quadrati dove opera oggi il consorzio di Bonifica 10 di Siracusa, per riportarlo allo stato naturale, riacquisito dall’area negli anni scorsi, non sembra avere fine. Tutt’altro. Al ricorso presentato dall’associazione ambientalista, relativamente alla ripresa delle attività delle idrovore del Consorzio a danno della parte vincolata, risponde infatti il presidente del Comitato di cittadini Francesco Sorge che si scaglia contro chi, ambientalisti e assessorato, avrebbe stabilito di vincolare un’area adibita a uso agricolo da decine di anni, condannando migliaia di famiglie che vivono delle attività insediate nel territorio dei pantani del Gelsari e di Lentini.

Una posizione, però, che gli ambientalisti non condividono, considerando gli insediamenti antropici nell’area “abusivi insanabili” e quindi, le attività del Consorzio uno “spreco di denaro pubblico”, oltre che un’azione in contrasto con i vincoli imposti dall’Unione europea che considera quel particolare territorio Zps, Zona di Protezione Speciale. “Il Consorzio contina a prosciugare i terreni con i soldi pubblici – affermano i rappresentanti dell’associazione ambientalista – per mantenere un’agricoltura gonfiata a difesa di abusivi insanabili. E non lo diciamo noi – continuano: secondo il PAI, il Piano regionale per l’assetto idrogeologico, quella zona è ad alto rischio per via della vicinanza del fiume San Leonardo e della possibilità che le acque in piena possano romepre gli argini”. Un tira e molla che, dopo essere finito al TAR, è al vaglio dell’Unione europea che dovrebbe esprimersi sull’esposto di Legambiente e, nel caso di accoglimento, potrebbe condannare la Regione per danno ambientale.

Intanto, però, Legambiente rincara la dose, rivolgendosi alla Procura della Repubblica di Catania e di Siracusa per il prosciugamento dei pantani di Gelsari e di Lentini e la ripresa delle attività da parte del Consorzio di Bonifica. “Il Consorzio di Bonifica 10 Siracusa – scrivono gli ambientalisti –  ha ripreso l’attività di prosciugamento dei pantani attraverso l’esercizio di due impianti idrovori, comportando, inevitabilmente, la scomparsa degli habitat e delle specie sottoposti a tutela e incorrendo, peraltro, nei rischi di una condanna dell’Italia per infrazione delle norme comunitarie”. Legambiente parla di “scelta del tutto irrazionale: infatti – aggiungono – i costi di gestione delle attività di emungimento dell’acqua risultano superiori ai redditi dei terreni agricoli: mantenere le zone umide concedendo congrui indennizzi ai proprietari dei terreni agricoli costerebbe molto meno alla collettività”. Ecco il testo integrale del documento di Legambiente

 

 


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