ACIREALE – E’ tensione all’interno del palazzo di città di Acireale. A scatenare tutto la tragedia di sabato scorso e la polemica sull’eventuale responsabilità dell’amministrazione guidata dal sindaco di Acireale Nino Garozzo.
IL DIRIGENTE CAPO DEL GENIO CIVILE – La dichiarazione del dirigente capo del Genio Civile dott. Gabriele Ragusa. “In quello che ha riferito il comune di Acireale in realtà c’è un’imprecisione. Quello che viene definito Torrente catastalmente risulta essere una strada. E’ ben visibile da google map che si tratta della via Tarcento. L’ufficio del genio civile non ha mai autorizzato nessuno e non ha mai asfaltato questo tratto di strada.”
La posizione di Garozzo. “E’ certissimo, oltre che documentato – afferma Garozzo – che l’area in cui si è verificato il tragico fatto non fa parte del patrimonio demaniale del Comune di Acireale. Basterà consultare l’elenco delle strade comunali, atti pubblici, per un chiaro riscontro documentale. Neppure l’indicazione della via su cui si sovrappone il torrente Platani o l’eventuale numerazione, comportano la proprietà dell’area da parte del Comune, che ha l’obbligo di censire gli ingressi (intitolazione di via e numero) ovunque essi ricadono, a prescindere dalla proprietà di qualsiasi ente pubblico o soggetto privato. Lungo quel tracciato torrentizio vi sono diversi ingressi alle proprietà terriere, realizzati anche in epoca remotissima . “il Comune di Acireale, da quello che risulta agli uffici, non ha mai realizzato quella bitumazione né rilasciato, né doveva, alcuna autorizzazione alla bitumazione stessa”. Infine “il torrente Platani, nei decenni, almeno già dal 1938 (se non da prima), dalle origini alla foce, è stato censito prima come demanio statale sovrapposto ad una antica strada poderale , quindi si ribadisce non comunale. Successivamente in adempimento all’art 32 dello Statuto Siciliano (che trasferisce il demanio fluviale statale a quello regionale) e come da leggi e atti successivi di attuazione, il torrente Platani risulta iscritto nell’Elenco delle Acque Pubbliche della Regione Siciliana, come da documento trasmesso dagli Uffici Regionali al Comune di Acireale nel mese di giugno del 2012. Pertanto, gli stessi Uffici Regionali hanno attestato anche di recente l’appartenenza del tracciato torrentizio al Demanio idrico fluviale regionale”.