CATANIA – Nel 2012, a pochi giorni dall’elezione dei nuovi vertici della Sac, società che gestisce l’aeroporto di Catania, c’era una questione di “famiglia” che alimentava -dentro la Camera di Commercio- la spaccatura tra Confcommercio e Confindustria.
La parentopoli al centro dello scontro era quella che vedeva, tra le migliaia di iscritti nel 2010 alla Confcommercio, anche le aziende di due figli e del nipote incensurato del boss Pippo Ercolano, ritenuto reggente di Cosa Nostra a Catania. Agen difendeva Angelo Ercolano (il nipote incensurato), ma Lo Bello non era d’accordo: “Queste dichiarazioni creano un problema serio tra le due organizzazioni, a rischio il dialogo”.