ACIREALE – Tassare gli aiuti ai contribuenti. Questa la decisione che ha messo in allarme i 13 comuni (Belpasso, Ragalna, Nicolosi, Santa Venerina, Zafferana Etnea, Aci Catena, Linguaglossa, Giarre, Milo, Sant’Alfio, Acireale, Castiglione di Sicilia, Piedimonte Etneo) colpiti dal sisma nel 2002, terremoto che mise in ginocchio intere comunità, e che continua a destare preoccupazioni seppur di tipo burocratico. I sindaci dei comuni coinvolti, infatti, potrebbero infatti dover sborsare gli importi non pagati grazie alle agevolazioni della Legge finanziaria del 2007, passando di fatto dal sostegno finanziario a una penalizzazione gravosa per la popolazione e per le imprese costrette alla chiusura.
Stamattina, dunque, nella sede del Credito Siciliano in Piazza Duomo, ad Acireale, si è svolto un convegno per discutere proprio dello spinoso tema, in presenza del Ministro della Funzione Pubblica Giampiero D’Alia, che ha assicurato di portare la questione in Parlamento. “Il Governo valuterà le proposte arrivate nel 2006, dopo il sisma nel catanese nel 2002, per sostenere le imprese che hanno subito danni evitando che il tutto possa trasformarsi in un’ingiustizia e anche in un danno permanente per le imprese stesse. Cercheremo quindi – ha aggiunto il Ministro – di affrontare la questione a livello del Consiglio dei Ministri e lo faremo anche in Parlamento. Cercheremo – ha concluso – seppur nella difficoltà in cui ci troviamo, vista la condizione economica generale che non è delle migliori, di assicurare il massimo impegno per affrontare la questione e trovare una soluzione che possa andare bene”.
Preoccupato, però, Basilio Catanoso, che da tempo di batte per l’annosa questione. “Bisogna capire adesso cosa si vuol fare – ha affermato il deputato. Certo, se si riuscisse ad avere da parte del governo una direzione di marcia chiara, il tutto sarebbe risolto”. Presenti oltre al deputato nazionale del Pdl, anche il vice presidente Ars Salvo Pogliese e il deputato all’Ars dell’Udc, Nicola D’Agostino. “Il sisma con il peggior indennizzo di tutti i tempi, che ha visto trasformare un beneficio in atto di ritorsione fiscale” ha commentato, invece, il sindaco di Acireale Nino Garozzo. Il primo cittadino si Santa Venerina, Salvatore Greco dichiara: “L’auspicio è che la proposta di un emendamento a un decreto legge in discussione in Parlamento possa avere successo e risolvere il problema sorto da un’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate. Diversamente, molte imprese sarebbero costrette a chiudere e sarebbe estremamente grave se i nostri cittadini fossero trattati diversamente rispetto ad altri. Oltretutto, un’ingiustizia la subiamo già: in tanti ancora oggi, infatti, a Santa Venerina come ad Acireale e negli altri centri, aspettano di essere rimborsati per le spese sostenute per la riparazione dei danni alle abitazioni, disciplinate dalla cosiddetta “seconda direttiva”. Il terremoto è sembrato per tanto tempo una pagina chiusa per la politica, in realtà tante ferite sono tutt’ora aperte”.
“Se oggi siamo qui riuniti – ha affermato Antonio Pogliese, economista e presidente “Amici dell’Università di Catania”- è per dare vita a un confronto fra saperi diversi e fra i cittadini, le associazioni e il potere giudiziario. La questione specifica del convegno è quella della certezza del diritto quale sistema delle regole di convivenza della comunità, quale aspirazione ad essere tutti uguali davanti alla legge. Fra i fattori che fanno la differenza vi è certamente il ruolo della burocrazia che, per altro verso, costituisce spesso motivo di distorsione della certezza del diritto, a cui anche il presidente della Repubblica Napolitano ha fatto riferimento a proposito dei dati relativi al crollo degli investimenti esteri in Italia”.
“Occorre passare dalla certezza del diritto al diritto alla certezza – ha detto il presidente Odcec Catania Sebastiano Truglio – soprattutto in ambito tributario, a maggior ragione quando si tratta di situazioni particolari come i danni da calamità naturali che coinvolgono un più ampio circuito economico, dal singolo cittadino all’impresa”. Il presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone ha ricordato i numeri di una vicenda che potrebbe mettere in ginocchio decine d’imprese (la stima è di 200 avvisi e di 400 milioni di euro da riscuotere), suggerendo di appellarsi alle soluzioni adottate per il più recente sisma in Emilia.
Dopo la prima sessione di interventi, coordinati dal giornalista Carlo Lo Re, la seconda e ultima parte del convegno promosso dall’Ordine etneo dei Commercialisti, da Confindustria e dall’associazione “Amici dell’Università di Catania”, ha visto la partecipazione del sottosegretario al ministero delle Politiche Agricole Giuseppe Castiglione: “Oggi scontiamo una eccessiva burocratizzazione del sistema: occorre una politica più snella e veloce, che sia di maggiore sostegno e ascolto ai cittadini». Ha concluso il sottosegretario al ministero della Giustizia Giuseppe Berretta che ha affermato: “A riguardo è stata presentata un’iniziativa legislativa, da parte mia opererò affinché, le giuste istanze dei contribuenti vengano inserite in un apposito provvedimento”.