CATANIA – I comuni etnei colpiti ieri sera dall’immensa colonna di cenere sono in ginocchio: da poche ore è scattata la conta dei danni.
Il caso più emblematico è Zafferana Etnea, letteralmente ricoperta da uno strato di quasi 10 centimetri di cenere e pietre. I danni sono al momento incalcolabili. Il sindaco ha disposto la chiusura delle scuole per due giorni.
Ieri l’aeroporto è rimasto chiuso per quasi un’ora (LA CRONACA), cinque voli sono stati inizialmente dirottati a Palermo. Le fontane di lava hanno raggiunto l’altezza di 700 metri e, a partire dalle 19:00, è iniziata la pioggia di cenere e pietre sui comuni etnei.
Le foto scattate da Alberto Torrisi e pubblicate da meteoweb mostrano pietre grandi quanto monete, ma quello che colpisce di più è l’enorme quantitativo di cenere che si è depositata nel giro di poche ore.
Il parere dell’esperto. Il vulcanologo dell’Ingv Boris Behncke, ha commentato: “Quando il nuovo cratere sud-est in cima all’Etna si sveglia dopo aver dormito per qualche tempo, c’è sempre una buona probabilità che questa rinnovata attività evolverà presto in un altro di quegli incredibili “parossismi”, brevi e molto intensi episodi di alta fontane di lava, emissione di cenere, che danno spettacolo in tutta la Sicilia orientale”.
Ad Acireale divieto di circolazione delle moto. Il comune a seguito dell’eruzione di ieri sera ha disposto attraverso un’ordinanza firmata dal comandante della polizia muncipale Alfio Licciardello il divieto di circolazione per i mezzi a due ruote, invece per le auto e gli altri veicoli è stato fissato il limite di velocità a 20 chilometri orari. Domani le scuole saranno aperte e sarà avviata la pulizia. Il sindaco Garozzo annuncia la richiesta di calamità.
Polizia stradale invita alla prudenza nelle autostrade. Ricoperto di cenere l’asfalto della Catania – Messina questa mattina in tutte e due le carreggiate. Dalla sala operativa del compartimento della Sicilia Orientale della Polizia Stradale gli agenti invitano alla prudenza, a procedere a velocità moderate, a rispettare la distanza di sicurezza e di allacciare la cintura di sicurezza. La cenere vulcanica infatti rende le condizioni delle strade e della viabilità in alcuni tratti molti pericolosi.
L’Etna vista dalle telecamere dell’Ingv. Terminato il fenomeno parossistico continua lo stato di allerta della sezione etnea dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che tiene sotto stretto monitoraggio l’attività vulcanica dell’Etna.
Bollettino della protezione civile. Fino al 4 aprile vietato accedere al vulcano. Nel sito della protezione civile è stato pubblicato un avviso di criticità nelle zone sommitali.
A partire dalle 2:31 di ieri, 16 marzo, le reti di monitoraggio dei Centri di Competenza del Dipartimento della Protezione Civile hanno registrato la ripresa di attività stromboliana al Nuovo Cratere di Sud-Est. L’attività si è intensificata nella mattinata ed è stata accompagnata da un continuo incremento del tremore vulcanico e alle 18.40 ha avuto inizio l’attività di fontana di lava. L’evento è stato accompagnato dall’emissione di una colata di lava in area sommitale e da una significativa emissione di cenere in atmosfera che si è dispersa in direzione sud est, in accordo con l’andamento del campo dei venti alle quote sommitali. Sulla base delle osservazioni visive e strumentali dei fenomeni vulcanici e dei comunicati dei Centri di Competenza del Dipartimento, il Centro Funzionale Centrale per il Rischio Vulcanico ha emesso un avviso di criticità elevata per l’area sommitale del vulcano.
Secondo quanto disposto dall’ordinanza del Prefetto di Catania permane fino al 4 aprile l’assoluto divieto di accedere al vulcano sul versante Sud oltre quota 2920 m (in prossimità della Torre del Filosofo) e sul versante nord oltre la quota di 2990 m (in prossimità di Punta Lucia)