CATANIA – “Ragazzi, curate il fisico, ma anche l’anima”. É questo il messaggio lanciato da Nicola Legrottaglie agli studenti del Liceo scientifico Enrico Boggio Lera di Via Vittorio Emanuele. Per un giorno infatti il difensore del Calcio Catania ha per smesso gli abiti del campione dello sport per salire in cattedra e insegnare il valore della salute, ma anche l’importanza della prevenzione contro il rischio-cancro. “Non fare autogol” è appunto il nome dell’iniziativa educazionale promossa dall’Aiom, l’associazione italiana di oncologia medica, che ha fatto tappa oggi tra le mura dello storico istituto superiore catanese, a cui Nicola Legrottaglie ha prestato il volto. Lo scopo della campagna è di sensibilizzare i più giovani ad uno stile di vita equilibrato, fatto di buon cibo e disciplina sportiva.
“Pochissimi sanno che adottare un corretto stile di vita, fin da una giovane età, mette al riparo l’organismo dall’insorgenza di malattie e disturbi”, a spiegarlo è il Professor Carmelo Iacono, presidente della Fondazione Aiom. Che ha inoltre spiegato: “La sedentarietà è uno degli aspetti più importanti da combattere: la nostra regione -ha sottolineato- fa riscontare i tassi di pigrizia più alti d’Italia”.
Ma l’attenzione degli studenti oggi è tutta per il rossazzuro Nicola Legrottaglie. Un’ovazione ha accolto l’ingresso del difensore del Catania nella palestra del Boggio Lera. L’attesa era tanta, propiziata pure da un leggero ritardo del “numero 6” catanese: “Non pensavo – ha detto con aria divertita – che Catania fosse tanto trafficata”. Ma il tema da affrontare era ovviamente un altro. Legrottaglie ha parlato di stili di vita, di disciplina, ma soprattutto d’impegno. La prima domanda a cui è stato chiamato a rispondere è se i calciatori fumano: “Qualcuno ahimè sì, ma la cosa strana è che sanno che fa male. Allora – ha spiegato Legrottaglie- bisogna chiedere loro, ma anche ai vostri amici che iniziano a fumare, perché fumi, perché non ti ami? Spesso si fuma o si beve – ha sottolineato- per colmare un vuoto che è dentro. Bisogna aiutarli a capirsi”.
Alla domanda su quale sia stato il gol più bello della sua carriera, Nicola Legrottaglie non ha dubbi: “Ho giocato nei club più importanti d’Italia, ho vestito la maglia della nazionale, ma il gol più bello è stato sette anni fa, quando ho conosciuto un amico carissimo che conoscete pure voi, il suo nome è Gesù. In lui – ha aggiunto- ho trovato un modello. Da lì – ha continuato- ho iniziato a credere e fidatevi, una volta che si crede, tutte quelle regole sul mangiare bene, sul volersi bene, sullo stare in salute, vengono di conseguenza. Il vero consiglio che lascio a voi – ha concluso- è seguire Gesù”.
Ma stamani c’è stato spazio pure per commentare l’ottimo stato di salute che sta vivendo il Calcio Catania. A chi gli chiede se è lecito pensare all’Europa, lui risponde senza tentennamenti: “Sono venuto a giocare qui per lasciare il segno. Chi pensa in grande fa cose grandi”. Sul prossimo impegno di Napoli, Legrottaglie si è lasciato andare pure ad un pronostico: “Finirà 1-1”.