CATANIA – Imbavagliato dal Consiglio comunale, il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, anticipa a LiveSiciliaCatania il contenuto della delibera dell’amministrazione relativa al piano di riordino delle aziende partecipate del Comune. Ieri mattina, infatti, nel corso dell’assemblea convocata appositamente per discutere l’atto, inviato ai gruppi consiliari oltre un mese fa, quasi la totalità dei consiglieri ha votato sì alla pregiudiziale posta dal capogruppo del Partito Democratico, Rosario D’Agata, per rinviare la seduta di qualche giorno. Tempo utile per poter analizzare, prima di prendere una posizione in merito al riordino delle partecipate, l’ultimo corposo documento della Corte dei Conti, che LiveSiciliaCatania ha pubblicato in esclusiva.
Un colpo per il sindaco Stancanelli, pronto a illustrare l’atto all’aula ed evidentemente sorpreso dall’atteggiamento della sua maggioranza che, di fatto, gli si è rivoltata contro, rimandando l’esposizione della delibera. “Il Consiglio comunale ha ritenuto di approvare la pregiudiziale di D’Agata – spiega il primo cittadino, intervistato da LiveSiciliaCatania non appena la seduta è stata sciolta – per conoscere, prima di esprimersi, il contenuto della relazione della Corte dei Conti. Io sono favorevole che la leggano, perché in quel documento viene preso atto di tutto quello che noi abbiamo fatto e stiamo facendo per quanto riguarda le aziende partecipate, ma anche un invito a proseguire su questa strada”.
Non se lo spiega, il sindaco, il motivo per cui i consiglieri, in massa, gli abbiano voltato le spalle e proprio su un atto che lo stesso Stancanelli definisce “uno dei più importanti dell’intera sindacatura. “Dopo quattro anni di razionalizzazione delle partecipate – spiega ancora – oggi era venuto il momento di avere un quadro strategico. Le opposizioni mi hanno sempre rimproverano l’assenza di questo piano di riorganizzazione e io ho spiegato loro che avevamo bisogno, prima di procedere con il riordino, di rimettere le società in sesto. Ora siamo nelle condizioni di farlo: ce lo chiede anche la legge oltre che la Corte dei Conti e mi auguro che il Consiglio comunale prenda coscienza e approvi questa delibera”.
Non sarebbe affatto indolore, infatti, la mancata approvazione del piano per la riorganizzazione delle partecipate, soprattutto riguardo a quelle che non svolgono servizi essenziali per l’Ente, come sottolinea lo stesso primo cittadino. “Per la Multiservizi, ad esempio, la legge prevede che, se non si procede con la dismissione entro giugno 1013, il 31 dicembre la società si dovrà sciogliere e i lavoratori saranno disoccupati. Questo nostro riordino salvaguarda invece anche i livelli occupazionali”.
E proprio gli operai della Multiservizi, ieri, insieme agli esponenti del Forum acqua bene comune, contrari alla delibera hanno assistito numerosi al Consiglio comunale per conoscere cosa li aspetterà per il futuro dato che attualmente il contratto di servizio è scaduto e sono già in proroga. “Noi faremo il bando per le dismissioni e l’acquirente, che dovrà salvaguardare i livelli occupazionali, perché è previsto espressamente nella delibera che abbiamo predisposto, per i prossimi cinque anni”.
Su decisione della conferenza dei capigruppo, il piano predisposto dall’amministrazione tornerà in aula lunedì prossimo.