“Ho la coscienza a posto”. Torna a parlare Antonino Pulvirenti e lo fa con un giornalista del “Corriere della Sera”. Pulvirenti parla del tracollo di Windjet e della situazione del Calcio Catania, rimarcando il fatto che le due aziende, seppur capitanate dalla stessa holding, la Finaria, che possiede le quote di maggioranza di tutto l’impero della famiglia, sono “due società per azioni diverse, hanno vite e destini separati” ed insistendo sul dichiarare di aver fatto il possibile per salvare la compagnia aerea. “Mi sento con la coscienza a posto – ha detto l’imprenditore – io ho davvero cercato di salvarla fino all’ultimo Windjet, la mia compagnia aerea”.
“Ho fatto un sacco di cose – ha continuato Pulvirenti – e, come capita a molti imprenditori, anche più famosi di me, alcune sono andate bene e altre, come dire? meno bene. Sono i rischi di chi cerca di fare impresa, credo”. Rischi che diventano guai se, come lamenta il presidente del Calcio Catania, si tratta con un partner come Alitalia: “Gliel’ho detto – ha concluso – ho la coscienza tranquilla, è stata la trattativa con Alitalia a portarmi su una strada senza ritorno. Comunque non è il momento delle polemiche. Io, a questo punto, voglio, ho il dovere, di salvare il salvabile”.