Casualmente, nei panni del cuoco si trova Giuseppe Lupo che, almeno, ha tentato fino all’ultimo mediazioni impossibili. E dovrebbero indossarla tutti, nel centrosinistra, con il cilicio, l’uniforme dello chef maldestro. Il pasticcio è servito. La luminosa classe dirigente che dovrebbe cambiare il volto di Palermo per far dimenticare – parole loro – il disastro dell’amministrazione Cammarata è già a pezzi. Rottamata. Sconfitta. E’ già divisa su tutto, tranne che sui programmi, peraltro inesistenti e velleitari. Divisa su gelosie, rancori, calcoli e voglie di potere. Si potrebbe scrivere un lungo editoriale per descrivere la Schettinopoli in corso. Ma forse non ne vale la pena. Forse bastano poche parole. Anche queste.
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