Dieci ordinanze di custodia cautelare, firmate dal gip e richieste dalla Dda di Palermo, sono state eseguite stanotte dalla squadra mobile di Agrigento fra Campobello di Licata, Cattolica Eraclea ed Agrigento. Si tratta di fiancheggiatori del boss di cosa nostra Giuseppe Falsone, arrestato, dopo 11 anni di latitanza, a Marsiglia a fine giugno dello scorso anno. I particolari dell’operazione saranno illustrati in una conferenza stampa che si svolgerà in mattinata al Palazzo di Giustizia di Palermo.
Ricevevano gli ordini direttamente da Marsiglia, dove il boss Giuseppe Falsone si era rifugiato, e gestivano i suoi affari. I dieci arrestati di stanotte, nell’ambito dell’operazione antimafia denominata Maginot, sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e sostituzione di persona aggravata. Oltre ai provvedimenti cautelari personali, il gip ha anche disposto il sequestro preventivo di 15 aziende per un valore di circa 7 milioni di euro. Si tratta di imprese operanti nel settore edile e del movimento terra, direttamente riconducibili agli indagati e all’organizzazione mafiosa.
La cosca di Falsone – secondo quanto è stato ricostruito da investigatori ed inquirenti – ponendo in essere gravi intimidazioni è riuscita a subentrare nella realizzazione di importanti opere pubbliche e private nell’Agrigentino: il rifacimento della rete fognaria di Favara, la realizzazione del centro commerciale di Villaseta ad Agrigento, la realizzazione della condotta idrica Favara di Burgio, i lavori di intercornessione dei laghi Gammauta-Prizzi e Castello. A contribuire alle indagini anche uno specifico riferimento in un pizzino sequestrato nel blitz che portò alla cattura dei latitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo, Andrea Adamo e Gaspare Pulizzi.
Nel biglietto, attribuito a Calogero Pillitteri, personaggio di spicco della mafia palermitana, era contenuto il riferimento ai lavori di interconnessione dei laghi e la richiesta di una ditta di Agrigento di subentro nell’espletamento dei lavori di scavo.
I nomi degli arrestati
Le dieci persone arrestate nell’ambito dell’operazione antimafia “Maginot” della Dda di Palermo e dalla Mobile di Agrigento sono: Carmelo Cacciatore, 46 anni, di Agrigento; Francesco Caramazza, 38 anni, di Favara; Liborio Parello, 41 anni, di Favara; Carmelo Marotta, 41 anni, di Ribera; Giovanni Vinti, 42 anni, di Agrigento; Giuseppe Maurello, 42 anni, di Sciacca; Antonio Perricone, 41 anni, di Ribera; Salvatore Morreale, 42 anni, di Favara; i fratelli Calogero e Antonio Pirrone di 59 e 72 anni.