Nuovi e più numerosi episodi di intimidazioni ai negozianti palermitani, incendi dolosi che hanno toccato diverse Province, dal caso del panificio di corso Tukory, a Palermo, fino alle fiamme in uno degli autoparchi con i bus delle autolinee Cuffaro. Attak in abbondanza. Che succede? LiveSicilia ha raccolto le parole di Rodolfo Guajana, imprenditore coraggioso che ha alzato la testa contro le intimidazioni delle estorsioni e lotta quotidianamente e in prima linea contro quel controllo mafioso del territorio che ancora oggi passa anche attraverso il pizzo.
Durante gli scorsi giorni Addiopizzo ha denunciato l’assenza degli iscritti alle associazioni di categoria dalla guida al consumo critico. Da cosa è determinata, secondo lei, questa assenza?
“E’ vero che da parte delle associazioni di categoria è stato un continuo proliferare di parole, ma di fatti, in realtà, ne raccogliamo davvero pochini. Tutti si riempiono di belle parole ma poi, vede, è come se ogni associazione avesse degli steccati, dei muri di cinta invisibili”.
A cosa si riferisce?
“Vede, la forza della mafia, da sempre, è stata nella sua unità. Nel male, loro riescono a stare uniti, ad essere organizzati. Anche nell’organizzazione interna, ci sono i capi mandamento poi, salendo, si arriva fino a un’unica cupola che detta la legge su tutti i mafiosi. Noi, e con noi intendo tutte le realtà che dovrebbero fare scudo contro la mafia, siamo divisi. Spesso succede che ci si arrovelli dietro questioni di scuderie e di appartenenza”.
Questo succede con tutte le associazioni di categoria?
“No, devo dire che c’è una certa apertura da parte di Confindustria. Purtroppo la collaborazione con loro non si è ancora concretizzata, ma credo che la volontà di costruire insieme ci sia. In questo momento Confindustria si sta preparando in vista delle elezioni, la prossima primavera, dei nuovi vertici. Per loro questa è una fase delicata, ma credo che superato quel periodo, si inizierà a collaborare con maggiore assiduità”.
E con Confcommercio, invece, in che rapporti siete?
“Lì è diverso, io sono stato attaccato personalmente. Ma sinceramente non voglio alimentare la polemica”.
Va bene, cosa ne pensa, allora, delle ultime rivelazioni sulla gestione ai fini del riciclaggio di alcuni centri commerciali?
“Qui mi pare che si stia giocando col segreto di Pulcinella. Tutti sappiamo. Nessuno si può meravigliare quando legge sul giornale che la mafia ha interessi sulle catene di distribuzione”.
I numerosi danneggiamenti con l’Attak di cui si legge sempre più spesso sono da leggere in chiave positiva o negativa? Mi spiego meglio: significa solo che è aumentato il numero delle intimidazioni oppure che ad aumentare è invece la percentuale di chi denuncia?
“Sicuramente la seconda. Se ne leggiamo sui giornali è soltanto perchè i commercianti seguono la via della denuncia, altrimenti nessuno ne saprebbe nulla. Insomma, oggi non saremmo qui a parlarne”.
Possiamo dire che Rodolfo Guajana guarda al futuro con occhi positivi?
“Assolutamente si. La strada è ancora lunga, fuori da ogni dubbio. Forse non sarà la mia generazione a raccogliere i frutti del nostro lavoro, ma prima o poi questa guerra dovrà finire. E saremo noi a vincerla”.