CATANIA. L’intervento del presidente dell’associazione anti-racket Libera Impresa, Rosario Cunsolo, su una vicenda che pare non conoscere soluzioni definitve.
“Già da tempo le strade urbane, soprattutto quelle periferiche, ed extraurbane di tutto il nostro territorio provinciale si presentano in condizioni di intollerabile degrado ambientale, dovuto all’abbandono di rifiuti, che per tipologia e quantità formano delle micro discariche, ma anche alla mancanza di scerbatura, che mette a rischio d’incendi. Tale situazione, frutto di incuria delle Amministrazioni, ha generato comportamenti incivili, consolidati nel tempo.
Risulta quasi ridondante volere elencare tutte le conseguenze di questo stato di fatto, che attengono al decoro urbano e all’aspetto paesaggistico, fortemente ricollegabili all’immagine che si offre ai milioni di turisti, che affluiscono in Sicilia, attratti dall’immenso patrimonio artistico, ma anche dalle bellezze naturali, che offre svaghi rispondenti a tutte le aspettative e per tutte le tasche”.
Territori senza manutenzione e servizi
“E’ intuibile come questa forza attrattiva costituisca un traino portentoso per tutte le aziende, che in particolare si occupano di turismo, ma, in generale, per tutte le attività produttive, per l’indotto che si genera.
Purtroppo però, questa prospettiva lusinghiera viene mortificata dalla carenza di servizi essenziali, come la manutenzione e pulizia dei luoghi pubblici, spesso mancanti anche di adeguata illuminazione, tutte criticità rilevate, in maniera aperta, da tutti i turisti che, pur riconoscendo il valore delle attrattive, stigmatizzano la trascuratezza di cui soffre il territorio, riportando un giudizio negativo, che potrebbe generare una pericolosa inversione di tendenza sulla scelta della Sicilia, come meta ambita.
Il grido di allarme che si alza dalle categorie imprenditoriali più a rischio, per il timore che si abbassi in maniera consistente il numero di presenze, ormai è inarrestabile e non si può soffocare, perché legittimo e va ascoltato per il bene di tutti. “Noi paghiamo le tasse!!!“ insorgono ,”non potete lasciarci in queste condizioni” e poi ancora “la dignità di fare impresa non deve essere ostacolata dalle incurie degli Amministratori, noi contribuiamo alla crescita del PIL e pretendiamo rispetto da parte delle Istituzioni”, “Non meritiamo di chiudere, a causa di chi non riesce a pesare l’enorme danno economico. Per noi sarebbe drammatico soccombere a tutto questo”.
Il ruolo di Prefettura e associazioni
“Tutte le associazioni sono state coinvolte, per raccogliere tale messaggio e dare risonanza ad un’esigenza, che, è inutile, sottolinearlo, coinvolge tutti gli abitanti di questo territorio, anche a ragione dei rischi alla salute che comporta l’inquinamento.
Se qualche risultato è stato raggiunto, come frutto dell’azione di coordinamento, che è stata portata avanti nell’ultimo periodo, non si potrà demordere, ma insistere, perché i risultati siano visibili a vasto raggio e la buona prassi introdotta diventi sistemica. Ci si augura, dunque, che possa proseguire l’attività del tavolo istituzionale della Prefettura di Catania che sul tema ha già lavorato per mettere a punto strategie di più ampio respiro, anche allo scopo di eliminare le cause di un fenomeno, che va estirpato”.