La revoca dell’isolamento diurno per il boss mafioso Giuseppe Graviano, secondo il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso e’ ”una decisione presa da un giudice investito da una istanza di un difensore e che quindi non dovrebbe comportare nessuna altra valutazione dietrologica”. Il procuratore, in un’intervista a Repubblica chiarisce che l’isolamento diurno ”e’ una cosa diversa dal 41 bis, che non prevede questo isolamento ma solo quello notturno”, la revoca quindi non cambia il regime di 41 bis. La Corte d’Assise d’Appello di Palermo, secondo Grasso, ”ha ritenuto di non adottare la misura anche perche’ il detenuto aveva gia’ scontato tre anni di isolamento diurno, il limite massimo anche nel caso di cumulo di piu’ ergastoli”. ”Non si puo’ dire che si tratta di una ricompensa, perche’ la ricompensa – spiega Grasso – prevede che qualcuno abbia fatto un favore” e nel caso di Graviano che si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere al processo Dell’Utri, ”non conoscendo la risposta, non si puo’ certamente parlare di una ricompensa”. Allo stesso modo, secondo il procuratore, non si e’ trattato di una ”spinta a pentirsi”, piuttosto ”c’e’ stata strumentalizzazione da una parte e dall’altra di una non notizia”.
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