L’allarme era già stato lanciato nei giorni scorsi dalla Cgil. Adesso è scontro con Trenitalia. Dal piano di esercizio delle ferrovie – a partire dal 2010 – la Sicilia viene presentata senza collegamenti a lunga percorrenza e senza sale operative e uffici. Praticamente rimarranno solo i treni regionali e per raggiungere altre destinazioni, i siciliani dovranno recarsi a Messina, passare lo Stretto, e prendere il treno a Reggio Calabria. Le Ferrovie dello Stato però ribadiscono “ancora una volta, che qualsiasi ipotesi di riduzione del servizio in Sicilia, è tanto piu’ il suo abbandono’, così come riferito agli organi di informazione dalla Filt-Cgil è semplicemente falsa. Non si capisce – si legge in una nota ufficiale del gruppo – a chi giovi diffondere artatamente notizie prive di alcun fondamento”. Le Ferrovie dello Stato, conclude la nota, “utilizzeranno ogni strumento a tutela della propria immagine”.
Ma il sindacato, che ha reso noto il piano di Trenitalia (presentato ai sindacati il 29 luglio scorso), insisiste e lancia l’allarme parlando di “abbandono dell’isola con la conseguente cancellazione anche dei servizi navali sullo Stretto di Messina e la perdita di oltre 3.000 posti di lavoro”.
Interviene anche il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli auspicando “che al tavolo istituzionale, aperto presso il comune di Messina, si trovino adeguate soluzioni per evitare ogni tipo di penalizzazione al trasporto ferroviario nell’area dello Stretto e in Sicilia.