La Regione Sicilia resta immobile in attesa di risolvere la crisi del governo, il Parlamento dell’isola è impantanato per lo stesso motivo, mentre l’elenco dei problemi che attanagliano imprese e cittadini si allunga giorno dopo giorno.
A Termini Imerese la crisi annunciata dello stabilimento Fiat ha gettato nello sconforto le tute blu. Per scongiurarne lo smantellamento gli operai hanno avviato azioni di lotta, ma vorrebbero al proprio fianco le istituzioni locali. Il neo assessore all’Industria, Marco Venturi, appena insediato, si è trovato questa patata bollente tra le mani. Il presidente della Regione, impegnato nelle trattative per i posti dell’esecutivo ancora da assegnare, ha trovato il tempo per un vertice a Palazzo d’Orleans. Ma, probabilmente, la difesa di questi posti di lavoro potrebbe essere più efficace.
Stessa musica a Siracusa, dove ben settecento operai dell’area industriale sono mestamente destinati alla cassa integrazione. E che dire dell’emergenza rifiuti che attanaglia comuni grandi e piccoli. Gli Ambiti territoriali ottimali sono travolti dai debiti così come le ex municipalizzate, tanto a Palermo quanto a Catania mentre la riforma del settore è bloccata da mesi.
Servizi sociali ed attività culturali vengono tagliati a causa di un bilancio regionale sempre più in rosso. Le imprese attendono da mesi una legge che dovrebbe sbloccare i fondi europei. Una norma è approdata all’Ars il 31 marzo scorso ma, da allora, non è cominciata nemmeno la discussione generale. Mercoledì pomeriggio, all’Assemblea regionale siciliana, il provvedimento era all’ordine del giorno della seduta. Il dibattito, tuttavia, è durato davvero poco. A Sala d’Ercole mancavano il relatore ed il presidente della commissione che ha esaminato il testo. Il governo, rappresentato dall’assessore al Bilancio, Michele Cimino, ha insistito per avviare i lavori. “Il governo è pronto – ha affermato dai banchi dell’esecutivo – e le categorie produttive reclamano quotidianamente questa legge, che la commissione ha peraltro esitato con larga condivisione”. Ma diversi parlamentari del Pdl e dell’Udc, nell’insolito ruolo di opposizione, hanno ed ottenuto di rinviare tutto al 30 giugno. Insomma, tutto sarà affrontato dopo la soluzione della crisi di governo. I fondi Fas sono ancora trattenuti a Roma per veti e ricatti incrociati, mentre quelli europei aspettano da mesi una legge all’Ars che dovrebbe sbloccare i bandi. “E’ assurdo, illogico e contrario agli interessi dei siciliani – hanno commentato l’assessore Cimino ed il collega Titti Bufardeci, responsabile del Turismo – rinviare la legge 119 che introduce nell’ordinamento regionale le norme necessarie all’attuazione della programmazione comunitaria 2007/2013. La norma infatti costituisce la base giuridica di riferimento delle misure Por di attuazione dei fondi comunitari, con particolare riferimento agli aiuti alle imprese per tutti i settori produttivi, inclusi l’agricoltura e la pesca. Si spera che da martedì prossimo si parta speditamente per fare una legge indispensabile per la Sicilia”.
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