Migliaia di persone scendono in piazza e il governo regionale si impegna a pagare gli stipendi che in tanti aspettano da sei mesi. La Formazione professionale, per anni enorme industria dell’occupazione nell’Isola, naviga nel caos nell’attesa dello sblocco del piano formativo 2009 e ieri in migliaia, (da 4 a 10 mila secondo le stime dei sindacati), hanno partecipato a Palermo alla manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil, con pullman arrivati da tutte le province.
Al termine del corteo e del comizio dei leader sindacali, una delegazione ha incontrato il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, a Palazzo d’Orleans. Alla presenza dell’assessore Carmelo Incardona, il governatore si è impegnato ad affrontare la questione del piano formativo 2009. “Daremo mandato agli uffici dell’assessorato regionale al Lavoro di avviare i pagamenti degli stipendi arretrati al personale e di adottare i provvedimenti necessari per riavviare le attività formative”, ha detto Lombardo. “Pagare immediatamente gli stipendi ai lavoratori della Formazione, nei limiti delle risorse appostate in Bilancio – ha detto l’assessore Incardona – rimane l’imperativo categorico. Come ho annunciato nei giorni scorsi, riporterò il Piano 2009 in Commissione per l’Impiego per individuare le soluzioni idonee a garantire i livelli occupazionali del personale del 2008”.
Sono 7 mila i docenti che attendono da mesi il pagamento degli stipendi. Ma i sindacati non reclamano solo questo. Chiedono un riordino del settore “seguendo le logiche dei bisogni formativi e sottraendolo al quelle del consenso elettorale”. E se la Cgil con il segretario Italo Tripi parla di “marcia indietro” dell’assessore Incardona, l’incontro con Lombardo è stato giudicato soddisfacente dalla Cisl.
Secondo il segretario generale Maurizio Bernava sono state poste le premesse per una svolta nel settore. Una svolta quanto mai necessaria, guardando ai dati illustrati ieri da Cgil e Flc, che hanno calcolato che nel 2008 la Formazione ha assorbito 260 milioni dalle casse della Regione. E adesso, i sindacati, preoccupati dalla possibilità di un’estensione della platea degli enti, secondo quelle che le sigle dei lavoratori definiscono logiche clientelari. La Uil dal canto suo si dice sollevata perchè non ci saranno i mille esuberi denunciati dai sindacati ne’ le nuove assunzioni che avrebbero squilibrato il sistema. “Gli enti storici manterranno il volume delle attività del 2008 – spiega il segretario Claudio Barone -, anche se la spesa andrà comunque integrata nel corso dell’anno per garantire il budget necessario”
Lo sblocco del piano formativo viene invocato da maggioranza e opposizione. Per il segretario regionale dell’Mpa Lino Leanza “è giunto il momento di dire basta, la Formazione professionale non va considerata come un ammortizzatore sociale ma come una opportunità. Per questo sollecitiamo una riflessione immediata senza aggiungere pero’ nuove risorse”. L’Udc con Rudy Maira chiede di salvaguardare gli enti già accreditati e di investire l’Ars del compito di riformare il sistema. Il Pd con Baldo Gucciardi ha annunciato la presentazione di un disegno di legge all’Ars per la riforma del settore, che preveda anche la stabilizzazione dei precari. Il numero due del Pd siciliano Tonino Russo propone di riformare la Formazione da cima a fondo, destinando ” le risorse per la formazione direttamente alle aziende al fine di valorizzare le competenze interne”.