CATANIA – Catania: così non va. Tifosi imbufaliti e, allo stesso tempo, increduli dopo la figuraccia contro il fanalino di coda Melfi che ha umiliato la formazione allenata da Petrone forse anche al di là del risultato finale. Un karakiri incomprensibile quello di Biagianti e compagni che, anziché sfruttare l’entusiasmo scaturito dalla vittoria a Messina, hanno disputato una tra le peggiori partite della stagione se non addirittura quella maggiormente negativa in senso assoluto. Si è salvato il solito Pisseri che, con le sue strepitose parate, ha solo rinviato il colpo del ko finale. Già in occasione del vantaggio lucano, l’estremo difensore del Catania aveva fatto gli straordinari respingendo due conclusioni ravvicinate degli attaccanti avversari ma poi nulla ha potuto sul risolutivo tapin di Foggia che ha tirato indisturbato in mezzo alle “belle statuine” rossazzurre.
Il Melfi è uscito dal campo tra i condivisibili applausi del pubblico catanese perché ha meritato i tre punti, ottenuti dopo aver ridicolizzato l’avversario. Malgrado le precedenti 11 sconfitte consecutive, i ragazzi di Aimo Diana hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo, superando un Catania che si era forse illuso di aver già vinto il match prima ancora di compilare la distinta. Nel dopo partita i calciatori maggiormente rappresentativi come Biagianti e Marchese si sono addossati le colpe di una condotta di gara assurda e priva di mordente, senza che questo, tuttavia, serva più di tanto ad alleviare l’amarezza di un intero ambiente.
Stavolta neanche le scelte di mister Petrone hanno inciso più di tanto, sorprendendo lo stesso allenatore campano. “Chiediamo scusa ai tifosi per questa giornata da dimenticare – ha affermato Mario Petrone – e soprattutto per un primo tempo in cui abbiamo fatto tutto il contrario di ciò che avevamo preparato. Basti pensare che, alla prima ripartenza avversaria, abbiamo subito gol. Nel secondo tempo ho provato a dare coraggio ai miei, inserendo più attaccanti ma non siamo stati cinici abbastanza a sfruttare l’episodio, a finalizzare. Personalmente non mi ero esaltato più di tanto a Messina ma adesso dobbiamo riflettere bene. Il primo tempo di oggi ha ricalcato le medesime problematiche già viste contro il Taranto. Sono deluso perché non mi aspettavo una prestazione del genere anche se nel secondo tempo avremmo meritato qualcosa di più. Scoppa in panchina? Se ho schierato Bucolo ci sarà un motivo. Uno dei nostri problemi è quello di non osare il passaggio, la verticalizzazione. Non si trova il coraggio di giocare a calcio, forse io stesso pretendo troppo. Dobbiamo imparare questa dura lezione e cercare di non cadere, in futuro, negli stessi errori”.