AGRIGENTO – Quella di domenica tra Akragas e Agropoli non è una partita come le altre, è un match dai mille risvolti che può decidere gran parte del campionato. Entrambe le società hanno cambiato tecnico dopo la prima parte di campionato riproponendo così il duello che ha acceso lo scorso campionato, quello tra Feola e Rigoli. Lo scorso anno fu proprio Feola che con il Savoia vinse il campionato condannando ai play-off la squadra agrigentina. Quest’anno è sempre Feola ad affrontare la squadra campana da primo in classifica, l’Agropoli infatti si trova al terzo posto a quattro punti dalla vetta. Nonostante il secondo posto sia occupato dal Torrecuso, per l’Akragas, sin dall’inizio del campionato, è sempre stato l’Agropoli la squadra da battere. La squadra campana, dopo la sfida vinta contro il Noto, è rimasta in Sicilia per preparare al meglio la sfida di domenica, molto sentita da entrambe le tifoserie. Le due squadre in settimana hanno svolto allenamenti a porte chiuse per non dare suggerimenti all’avversario. Il tecnico dei campani Pino Rigoli, rimasto nel cuore degli agrigentini verrà ad Agrigento per vincere la gara, una sua sconfitta infatti comprometterebbe non poco la stagione dei biancazzurri campani. Feola cerca di non scoprire le sue carte, ma è probabile con l’Agropoli un cambio di formazione che dia più sostegno al centrocampo, in difesa ritorna De Rossi, confermatissimi Maraucci e Vindigni. Probabile ancora una panchina per Nicola Arena: Tiscione sta attraversando un momento di forma superlativo e ha tutte le carte in regola per far male alla sua ex squadra.
Dall’altro lato abbiamo un altro grande ex che potrebbe far pentire gli agrigentini di averlo ceduto ai diretti avversari, parliamo di Daniele Arena, fratello di Nicola che ha trovato nell’Agropoli quella continuità che non gli era stata concessa ad Agrigento. Altri punti di forza per l’Agropoli sono rappresentati da Tarallo, Alleruzzo, Ragosta. Per la partita si prevede uno stadio strapieno, per accogliere gli ospiti è stata aperta la tribuna laterale, lasciando ai padroni di casa la gradinata.