Upea, Burgess ha le idee chiare: | "La vittoria è l'unico obiettivo" - Live Sicilia

Upea, Burgess ha le idee chiare: | “La vittoria è l’unico obiettivo”

Il giocatore americano, uno dei migliori per rendimento sotto la guida di coach Griccioli, ammette l'importanza di scendere in campo sempre per portare a casa i 2 punti: "Venire qui è stata la scelta giusta".

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CAPO D’ORLANDO – In ordine cronologico è l’ultimo rinforzo dell’Orlandina, ma in campo gioca come se la canotta dei Paladini la indossasse da anni. Bradford Burgess ha impiegato poco per far vedere di che pasta è fatto: grande carattere oltre che un talento ben messo in mostra, l’ex Leuven si è subito imposto come uno dei perni della squadra di Griccioli, soprattutto con l’infortunio di Flynn, che ha tolto a Capo una delle pedine fondamentali per questo inizio di stagione. Burgess non ha patito il cambio di cultura tra America ed Europa, confermandosi con prove ad alti livelli: “Le differenze? Sicuramente la mentalità – afferma lo statunitense – negli USA è differente rispetto a quella europea perché in ogni singola gara c’è meno agonismo. Per me questa è una nuova esperienza, sto imparando tanto perché voglio vincere sempre e ogni sconfitta mi brucia tanto. La sconfitta qui, poi, si sente ancora di più, perché il rapporto con i tifosi è più intenso. Voglio migliorare, venire qui è stata la scelta giusta, in serie A il livello è molto più alto e fisico rispetto al Belgio e al minimo errore chiunque ti punisce”.

Oltre alla diversa mentalità, in una piazza come Capo d’Orlando la differenza principale non può che essere di livello ambientale: “Ci sono grandi differenze – prosegue Burgess -. Il clima che si respira qui a Capo d’Orlando è più simile al college, è molto più bello, tutti tifano calorosamente. Durante la settimana chiunque t’incontra ti augura buona fortuna, mentre in Belgio il giorno della gara è l’unico caldo”. Elogi per i tifosi e per tutta una città che quotidianamente si stringe attorno alla sua squadra: “A Capo si vive la pallacanestro in maniera differente, è spettacolare”, dichiara un entusiasta Burgess.

Per guadagnarsi l’affetto dei tifosi serve però l’impegno sul parquet, e quello Burgess non lo ha certo fatto mancare. Un guerriero su entrambi i lati del campo, un giocatore che rappresenta alla perfezione il simbolo dell’Orlandina: “Ci ho pensato nel momento in cui ho visto per la prima volta il logo dell’Orlandina – ammette Burgess riguardo allo stemma dei Paladini -. Sono contento dell’affetto dei tifosi. È bello sentirsi parte di qualcosa che può rendere felice la gente, io spero di farli sorridere il più possibile. Lavoro ogni giorno anche per loro”. Sugli obiettivi, Burgess ha le idee chiarissime: “Il mio obiettivo ogni gara è lo stesso di tutti i tifosi: vincere”. Obiettivo centrato per la prima volta in stagione a Cremona, grazie anche ai suoi canestri (10 punti con 4/5 al tiro).

Sportivo a tutto tondo, Burgess racconta anche le sue esperienze da calciatore ai tempi della scuola: “Ho giocato fino alle scuole superiori come portiere e come attaccante. Preferivo giocare in porta però, perché il mio giocatore preferito era Casey Keller. Ora mi piace Tim Howard”. Una passione non certo usuale per uno statunitense degli anni ’90, ma che negli ultimi anni ha iniziato a prendere piede anche oltreoceano: “Il calcio americano è in grande crescita e sta cercando di raggiungere i livelli di coinvolgimento di NBA e NFL. I giocatori arrivati dall?Europa stanno dando un grosso contributo, a me piacevano molto Henry, Ronaldo, Ronaldinho e tra gli italiani ha tanto talento Mario Balotelli”.


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