Quel “pronto” così squillante, pronunciato quasi sullo strascico di una risata,tradisce un malinteso: Silvana Zamparini, figlia del presidente rosanero Maurizio, ha probabilmente confuso il suo interlocutore all’altro capo del telefono. In effetti è così, ma l’equivoco si risolve quasi subito. Con un po’ di imbarazzo, e una dolcezza disarmante, Silvana confessa: “Mi scusi, l’avevo confusa con un mio amico”. Sposata e mamma a tempo pieno di tre ragazzi, tifosa sfegatata del Palermo, le abbiamo chiesto come vive e cosa pensa dell’8 marzo quella che per molti è indicata come la “firstgirl” rosanero.
Allora, Silvana, questo è un giorno particolare?
“Assolutamente no. Io ho sempre detestato la festa della donna. Mi sembra che racchiuda in sè un controsenso di fondo: abbiamo lottato tanto per ottenere la parità tra i sessi, e dunque non vedo il motivo per il quale ci si voglia distinguere dall’uomo, celebrando questo giorno”.
Di cosa credi che abbiano bisogno le donne?
“Nel confronto con gli uomini penso che non abbiano bisogno di nulla. Molte donne dimostrano quotidianamente di poter competere in tanti settori senza aver nulla da invidiare ai colleghi maschi. Ciò di cui c’è bisogno è, sicuramente, una maggior tutela della loro sicurezza”.
Tu sei una gran tifosa del Palermo. Frequenti spesso gli spalti del Barbera e partecipi attivamente ai blog della squadra, non mancando mai di trasmettere il tuo supporto ai ragazzi fuori e dentro il campo.
Credi che ci sia un modo diverso, da uomo a donna, di vivere la passione per il calcio?
“Ritengo di si. Anche il fatto che negli episodi di violenza legati al calcio, tendenzialmente, siano maggiormente coinvolti gli uomini lo dimostra. La donna è sempre più pacata, e più difficilmente diviene preda di scatti di violenza che possano nascere da motivi connessi al pallone”.
Come vivi le decisioni gestionali prese di volta in volta da tuo padre? Più da tifosa o da figlia?
“Le vivo tendenzialmente da tifosa, ma da figlia conosco anche tante ragioni che stanno dietro queste, le comprendo e so che ha ragione. A volte molti non capiscono che lui, in realtà, è costretto a fare determinate scelte”.
Domenica la squadra è uscita dal campo tra i fischi della curva. Cosa ne pensi?
“Non sono d’accordo su tante cose che sono state dette. I ragazzi hanno dato l’anima. Hanno fatto dei grandi errori, è vero, ma non sono stati dettati da uno scarso impegno. Mi sono dispiaciuti quei fischi sotto la curva. La squadra, poi, è andata lì anche a chiedere scusa per la brutta prestazione, e avrei voluto tanto che ci fosse stato un Cassano che rispondesse ai tifosi ‘No, così non si fa’”.
C’è qualcosa che diresti ai tifosi che domenica hanno attaccato la squadra?
“Spesso ci si chiude troppo dietro l’alibi del calciatore strapagato, dimenticando che sono pur sempre persone, che si impegnano in ciò che fanno. Può pure capitare la giornata storta. Forse il problema più grande è stato sentire troppo il derby, piuttosto che troppo poco”.
Credi che il ritiro e il silenzio stampa stiano giovando alla squadra?
“Credo proprio di si. Sono stata a Coverciano in questi giorni e ho visto un clima più disteso. C’era l’esigenza di allontanarsi un po’ da Palermo. I ragazzi stanno riconquistando la fiducia nei propri mezzi per affrontare al meglio questa partita che è certamente impegnativa ma che con lo spirito giusto si può affrontare serenamente”.
Allora contro i viola è un 2 fisso in schedina?
“Per carità, sono molto scaramantica. Di risultato ne potremo parlare solo dopo la partita”.