‘Così vi dimostreremo che Alberto Stasi è innocente’. Non è un virgolettato, ma il concetto che fa da leit-motiv alla storia che segue. La notizia è questa: “E’ stata depositata una articolata richiesta di Revisione della sentenza che ha condannato a 16 anni di reclusione Alberto Stasi per la tragica morte di Chiara Poggi”. Questo è quanto dice all’Ansa l’avvocato Laura Panciroli, nominata nel dicembre scorso proprio “per una completa rilettura della complessa vicenda processuale, finalizzata alla sua revisione”.
Chiara e il suo sorriso spento
Chiara Poggi, una ragazza dolcissima, dal sorriso luminoso, fu uccisa a Garlasco (Pavia) il 13 agosto del 2007 e l’autore dell’omicidio fu identificato nell’allora fidanzato, proprio Alberto Stasi, il ragazzo dall’espressione seria, studioso, di buona famiglia. La trovarono morta, Chiara, in una macabra scena del delitto, nella casa di famiglia.
La battaglia giudiziaria
Come ricorda ‘Repubblica’: “Tra colpi di scena, arresti e scarcerazioni, assoluzioni e ribaltamenti, il 12 dicembre del 2015 la Cassazione ha confermato la sentenza bis della Corte d’Appello di Milano condannando Stasi in via definitiva a 16 anni”. “Sono stati individuati e sottoposti al vaglio della competente Corte di Appello di Brescia – dice adesso la legale di Stasi – elementi nuovi, mai valutati prima, in grado di escludere, una volta per tutte, la sua responsabilità”.
