Covid, migranti e negazionisti. Ma il cattivo esempio siamo noi - Live Sicilia

Covid, migranti e negazionisti|Ma il cattivo esempio siamo noi

Le polemiche sulla risalita dei contagi, anche in Sicilia. E molta ipocrisia. La saggezza del Presidente.
CORONAVIRUS
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In questa lunga notte del Covid, in questo paesaggio surreale di ossimori, in cui si dice tutto e il contrario di tutto, come possiamo orientarci? Forse, ripartendo dalle parole sagge di un grande Capo dello Stato, uno che tiene ferma la rotta del buonsenso in un mare di caos.

Cosa ha detto il Presidente Mattarella

E dunque rileggiamo la recente lezione morale di Sergio Mattarella, professore palermitano, Presidente della Repubblica: “Talvolta viene evocato il tema della violazione delle regole di cautela sanitaria come espressione di libertà. Non vi sono valori che si collochino al centro della democrazia come la libertà. Naturalmente occorre tener conto anche del dovere di equilibrio con il valore della vita, evitando di confondere la libertà con il diritto di far ammalare altri”.

Ecco, in certe epoche travagliate, la semplicità è il migliore antidoto alla circolazione delle sciocchezze. Con uno sguardo semplice, il Presidente ci ha ricordato il punto focale della vicenda. Siamo in un momento delicatissimo, una ripresa dei contagi in grande stile, oltre al dramma sanitario, provocherebbe la catastrofe di una economia gravemente malata. Prudenza, ci vuole, come atto di tutela per noi stessi e verso le persone a cui potremmo nuocere.

Il Covid, i migranti e il Paese surreale

Ma l’Italia resta un contesto surreale, di detti e contraddetti. Per esempio, non è che abbia molto senso incitare a non abbassare la guardia, reiterare l’appello meritorio e poi prevedere che i treni a lunga percorrenza ritrovino, d’incanto, il cento per cento della capacità. E il distanziamento sociale che andrebbe sempre cercato, a prescindere dalle mascherine? Una storia di annunci e retromarce, infine rientrata, che sottolinea la trama della confusione in atto.

Ma il tocco supremo dell’immaginazione si avverte nella spinosa questione dei migranti. Qui i surrealismi in campo sono addirittura due. Da una parte ci sono i surrealisti di sinistra che invitano all’accoglienza a braccia aperte e indiscriminata: un principio non applicabile in tempo di pace, figuriamoci adesso. Dall’altra c’è il surrealismo di destra che strepita contro lo stato d’emergenza e il ‘governo liberticida’, che non indossa la mascherina quando sarebbe opportuno, rimettendosi alla falsa libertà di cui sopra, ma se la prende con i migranti che sbarcano perché ‘infettano’. Decidetevi, o il Coronavirus non è un’emergenza, oppure lo è (come lo è) e allora l’appello per controlli più rigorosi va rivolto a tutti: turisti e residenti che hanno viaggiato compresi.

I migranti, un facile bersaglio

Ovviamente, nell’epoca in cui regna la paura, lo straniero debole configura il bersaglio preferito di certa retorica e magari di certa politica che spera di far dimenticare le proprie manchevolezze, additando i poveracci che approdano sulle nostre coste. Intendiamoci, il problema esiste, è serio e va affrontato con strumenti non più procrastinabili. Non si può giocare con la salute, né metterla a rischio. Non si possono accettare smagliature e sottovalutazioni, fino ai provvedimenti che si rendono necessari. Ma discutere della questione delle migrazioni non autorizza il meccanismo diffuso della rabbia che, puntualmente, si riversa sui più derelitti. Per piacere, cancelliamo quell’ipotetico bersaglio che ogni persona migrante, suo malgrado, si trova appiccicato alla schiena. E procediamo con lucidità.

I figli e il cattivo esempio dei padri

Si discute molto della movida, dei ragazzi che sono in giro senza protezioni e che dovrebbero, invece, mantenerle per evitare i contagi. Richiamare i più giovani alla responsabilità sembra cosa buona e giusta. Tuttavia, analogo richiamo andrebbe inoltrato ad alcuni padri ‘negazionisti’ che se ne infischiano delle norme e si vantano con malriposta, fierezza. Si sa che la gente dà il cattivo esempio, se non può più dare buoni consigli. Sarebbe meglio non esagerare.


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