PALERMO – Quando i carabinieri hanno fatto irruzione negli uffici del centro sportivo Big Sport di via Maurizio Ascoli hanno trovato Giuseppe Marsalone, Vincenzo Vaglica e Giovanni Giardina seduti intorno ad una scrivania. Stavano confezionando l’hashish.
È stato il momento decisivo di un’attività iniziata alcuni giorni prima è culminata nel blitz. Il giudice per le indagini preliminari Antonella Consiglio ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per i i tre indagati.
Il blitz
Poco prima delle 14:00 del 21 settembre scorso i militari si sono appostati all’esterno degli uffici della cooperativa sportiva. Per primo hanno visto arrivare Giardina in sella ad uno scooter modello SH Honda. Ad attenderlo c’era una quarta persona per il quale al momento non sono scattati provvedimenti.
Strani movimenti
Hanno atteso per alcuni minuti all’interno di una Opel Adam l’arrivo di Marsalone giunto al volante di una Smart. È stato Marsalone ad aiutare Giardina a prelevare dallo scooter una borsa rigida in plastica verde. Era un carico piuttosto pesante.
La scrivania della droga
Quindi sono entrati nel prefabbricato adibito a uffici. Mezz’ora più tardi è giunto sul posto anche Vaglica, alla guida di uno scooter. Nella borsa c’erano 6 chili e 600 grammi di hashish, già suddivisi in panetti. Nella successiva perquisizione nell’auto parcheggiata a casa di Giardina c’erano altri 3 chili e 600 grammi di stupefacenti.
Nella scrivania, l’ulteriore scoperta: 52.237 euro suddivise in banconote da 50 e 20 euro.
“Le ingenti somme di denaro rinvenute provento dell’attività di spaccio, nonché il quantitativo così rilevante di sostanza stupefacente – scrive il giudice Consiglio – lasciano presupporre che i soggetti arrestati facciano parte di un circuito criminale ben strutturato”. Ed è sul circuito criminale che adesso si concentrano le indagini dei militari e della Procura.
Di droga si è sempre occupata la famiglia Marsalone, a cominciare dal capostipite Rocco, in accordo con i mafiosi di Santa Maria di Gesù. Noti alle forze dell’ordine pure Vaglica che ha più di un precedente penale per droga e Giardina già condannato in passato: si occupava di droga per conto dei mafiosi di Pagliarelli.