CATANIA – “Quello che mi preoccupa è la Sicilia, quello che abbiamo registrato in provincia di Palermo vale anche per il resto dell’isola, abbiamo un Rt di 1,22, il massimo è 1,25, è facile pensare che se la soluzione del palermitano dovesse estendersi ad altre due o tre zone della Sicilia, saremo costretti a chiudere”. Sono le parole del presidente della Regione Nello Musumeci, all’interno dell’incontro con la stampa sui contagi e la campagna vaccinale in Sicilia.
Musumeci aggiunge: “Oggi ho notato a Catania un flusso di persone tipico delle giornate festive. Stiamo pagando i comportamenti di Pasqua e Pasquetta, con i contagi che crescono”.
C’è anche un allarme per i vaccini: “Su 100 persone aventi diritto ad Astrazeneca, 80 rinunciano”.
L’incontro
Il presidente della Regione Nello Musumeci convoca i giornalisti nel quartier generale di Catania, in agenda ci sono le novità della campagna vaccinale e le criticità nella gestione dei dati Covid. Ma anche e soprattutto, la gestione del caldissimo assessorato alla Sanità.
La tensione è alle stelle, l’atmosfera, tra i colonnelli del presidente catanese, è quella delle battaglie che si pianificano mentre tutt’intorno infuoca lo scontro. Non a caso, l’avvocato Enrico Trantino, legale di Ruggero Razza, arriva al palaregione quando c’è ancora il coprifuoco, ben prima di quasi tutti i giornalisti. Poco prima ha duellato su Facebook difendendo l’operato della Regione dalle ultime critiche, accese, di matrice nazionale.
Accerchiamento
Da quando è scattata l’indagine sulla gestione dei dati ai piani alti della Regione, la maggioranza si è ritrovata accerchiata. Dai social ai palazzi palermitani, neanche per Nello Musumeci è semplice gestire lo scontro politicamente e, per quanto abbia caro il “restare in piedi sulle rovine”, sa bene che è necessario un colpo di scena. Come un nuovo assessore alla Salute, o una nuova strategia. Ma serve anche chiarezza, perché l’altalena dei numeri, in un momento di grande credibilità, rischia di essere la goccia che fa traboccare il vaso, che forse si è già rotto.
“Nessun assessore”
Musumeci interviene sull’assessorato alla Salute e ferma, sul nascere, le indiscrezioni che parlano di una nomina imminente, contesa tra i partiti della stessa maggioranza. “È una materia così barbosa che – dice Musumeci – soltanto nel tempo si possa acquisire padronanza. Ho il dovere di aspettare le prossime iniziative della magistratura, per adesso il tema politico non me lo sono posto. Si rassegnino tutte le forze politiche, nel senso che non apriremo alcun mercato”.
L’attacco
Musumeci attacca l’opposizione, “quelli del sistema Lumia, in un altro Paese avrebbero avuto il buon gusto di emigrare all’estero e invece li vedete, come tanti sciacalli, accerchiare il governo di centrodestra nei momenti di apparente difficoltà per potersi avventare sulla preda”.
E ancora: “Le iene e gli sciacalli sono il riferimento più opportuno per chi brinda sulle disgrazie della collettività. Se qualcuno pensa che il profilo istituzionale possa essere inteso come un atto di debolezza, sbaglia. Sappiamo essere falchi ed essere colombe. In questo caso, però, non vogliamo essere né l’uno, né l’altro. Vogliamo parlare ai siciliani con tesi oggettive. I siciliani hanno diritto di sapere, non possono essere bombardati a un’operazione di accerchiamento alla quale non sono estranei alcuni riferimenti romani”.
“Non vi parlerò della vicenda giudiziaria perché ho grande rispetto per la magistratura, quella obiettiva. L’ultima novità che viene a galla – dice Musumeci con il dirigente Mario La Rocca al fianco – in questa ignobile campagna di denigrazione messa in piedi dalle opposizioni in cerca di credibilità è quella relativa a 258 decessi che sarebbero stati tenuti nascosti dalla Regione e dai propri uffici”.
“La determinazione del dato epidemiologico e quindi la determinazione di un colore, non è determinata dal flusso dei dati della Protezione civile, ma da quello dell’Istituto Superiore di Sanità. La Protezione Civile ha registrato in ritardo 258 decessi, ma quelli dell’Istituto superiore della sanità sono arrivati con il flusso ordinario. Ai fini della valutazione del dato epidemiologico, i 258 morti erano già arrivati a Roma, non hanno determinato una diversa interpretazione. Il dato della Protezione Civile, ai fini delle scelte di chiusura e apertura sono ininfluenti”.
Musumeci mostra un bollettino dell’Istituto superiore della sanità, dal quale emerge che “i dati vengono aggiornati dalle Regioni, anche se alcune informazioni possono richiedere alcuni giorni per l’inserimento. Per questo potrebbe esserci una non concordanza tra i dati”.
Musumeci sottolinea che i problemi di raccolta dei dati riguardano tutta l’Italia e gioca l’asso nella manica: uno studio pubblicato sul Corriere della Sera da Milena Gabanelli.
Musumeci torna all’attacco dell’opposizione: “Sono degli sciacalli, in una terra che ha bisogno di rassicurazioni, di collaborazione tra maggioranza e opposizione”.
La piattaforma
“Noi utilizziamo la piattaforma delle Poste – dice Musumeci – che comprende quattro colonne. Ci sono i fragili, i cittadini suddivisi per fasce d’età, è chiaro che noi abbiamo dato concreta prova di come si vuole impedire che il furbetto salti la fila”.
Palermo zona rossa
“Si protesta perché abbiamo dichiarato Palermo zona rossa e anche la provincia. Verrebbe da sorridere se non fosse una tragedia. Il Pd nell’aprile del 2020 mi accusava di non voler aprire la Sicilia, tranne, nel novembre dello stesso anno, volermi accusare di non voler chiudere la Sicilia. Ballerini e ipocriti!”.
“A gennaio abbiamo dichiarato la Sicilia zona rossa, i dati erano particolarmente allarmanti, ma non si manifestano subito negli effetti. Siamo riusciti a entrare in zona gialle, ma senza rispetto delle regole siamo tornati indietro. Adesso, nella Sicilia occidentale, c’è un tasso di contagio particolarmente alto, tanto che è stato necessario dichiarare zona rossa Palermo e provincia”.
“Rischio zona rossa in Sicilia”
Musumeci entra nei particolari. “La legge prevede la zona rossa con i 250 contagi ogni 100mila abitanti. Se a questo dato aggiungiamo le varianti, capiamo come la scelta di Palermo non sia rinviabile. Ieri avevamo 246,61 casi a Palermo e temo che, nei giorni prossimi, aumenterà ancora di più. Quello che mi preoccupa è la Sicilia, quello che abbiamo registrato in provincia di Palermo vale anche per il resto dell’isola, abbiamo un Rt di 1,22, il massimo è 1,25, è facile pensare che se la soluzione del palermitano dovesse estendersi ad altre due o tre zone della Sicilia, saremo costretti a chiudere”.
Il consenso e i vaccini
“Chi gestisce un’epidemia, lo dico agli sciacalli politici, può preoccuparsi di perdere voti? Lasciamo che la gente deceduta rimanga ai bordi della strada dicendo che siamo stati bravi a non chiudere tutto facendo morire la gente senza scrupoli? Senza senso di responsabilità? Lo si vuol capire che per uscire da questo tunnel c’è una sola soluzione? Immunizzare la comunità siciliana, sottoporla a vaccino e immunizzarla”.
Vaccini
“Gli anziani che vanno dai 70 a i 79 anni sono molto recalcitanti. Gli over ’80 anche, abbiamo avuto diversi decessi sospetti in Sicilia, ma dobbiamo credere agli scienziati che dicono che è meglio vaccinarsi che non vaccinarsi. Io aspetto ancora il mio turno e mi sottoporrò al vaccino”.
Musumeci illustra le ultime strategie per le vaccinazioni: “Abbiamo impegnato i medici di famiglia, affinché vadano nelle case a vaccinare le persone. Abbiamo chiesto l’autorizzazione e potere vaccinare l’intera comunità, il che, indirettamente, determinerebbe un grande vantaggio, ai fini della stagione turistica. I vacanzieri preferiranno le isole e vi ricordo che la Sicilia, per il maggiore quotidiano statunitense, era una delle 7 regioni preferite al mondo”.
E ancora: “Abbiamo costituito le Usca e le Usca scolastiche che hanno fatto oltre 200mila tamponi. Ci sono le Usca nella zona industriale di Priolo, abbiamo raddoppiato i posti letto in terapia intensiva in meno di un anno. Abbiamo programmato la rete covid che è arrivata l’8 ottobre del 2020 e il 15 ottobre avevamo già nominato il commissario per gli incarichi progettuali. Abbiamo fatto 79 cantieri, metà sono stati già consegnati”.
I dati
“Questo governo non vuole nascondere alcun dato negativo. La Sardegna passa dal bianco al rosso. Chi pensa che sia possibile fare una programmazione a media scadenza, è un folle. Noi non vogliamo nascondere alcun dato. Né dei decessi, né dei guariti. Non abbiamo interessi, non ci interessa il consenso. Ci interessa vaccinare quante più persone possibili per poter aprire”.
“Musumeci confida in giugno, per pensare a possibili riaperture. “Ho chiesto al generale Figliuolo di darci più personale perché vogliamo arrivare a 50mila vaccini al giorno e manderà 1.300 nuove unità”.
Ultimo affondo agli “Sciacalli, rappresentanti dei partiti dell’opposizione e c’è qualche sciacallo che pensa di poter formalizzare la richiesta di commissariamento della sanità siciliana, che non ha mai parlato di cerchio magico e di non aver imbastito campagne a favore di qualche privato e non si è mai occupata di particolari trattamenti di chirurgia plastica”.
“Io non auguro neanche al mio peggiore avversario di poter vivere quello che vivo io da oltre un anno. Lo dico con assoluta sobrietà, nessuno è eroe, ma nessuno ha la vocazione di giocare al tiro al piccione. Faccio quello che è necessario fare e in più occasioni ho portato l’isola al primo posto, senza dimenticare cos’era la sanità siciliana quando siamo entrati noi. Vi ricordo che nel mese di aprile i medici non avevano ancora i dispositivi di protezione da Roma, tagliavano i sacchetti di plastica. Noi abbiamo trattato con la Cina attraverso l’Ismett e abbiamo affittato 3 aerei con 15 tonnellate di dispositivi di protezione. Anche in quell’occasione siamo stati i primi in Italia. Qualcuno avrebbe voluto l’apocalisse in Italia”.
La risposta del Pd: “Isteria”
“Quelle di Musumeci sono dichiarazioni isteriche, invece di spiegare ai siciliani come sia stato possibile che abbiano sbagliato perfino a contare i deceduti Covid si scaglia contro l’opposizione con espressioni offensive e volgari, che denotano la sua storia politica. Non avendo argomenti o, peggio, non volendo spiegare la verità delle cose, offende i deputati del PD e tenta di nascondere le sue responsabilità alzando il polverone della polemica”. Lo dice Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’Ars, in merito alle dichiarazioni del presidente della Regione Nello Musumeci rilasciate oggi nel corso di una conferenza stampa. “Pretenderemo nelle sedi istituzionali carte e documenti per accertare le responsabilità della disastrosa gestione dell’emergenza Covid in Sicilia, ormai sotto gli occhi di tutta l’Italia”, conclude il capogruppo Pd.