Dopo una breve camera di consiglio, il gup di Palermo Vittorio Anania ha ammesso le richieste di produzione documentale fatte dalla difesa del senatore Udc Salvatore Cuffaro imputato di concorso in associazione mafiosa. I penalisti avevano chiesto l’acquisizione della requisitoria fatta dai pm nel processo alle cosiddette talpe alla Dda in cui Cuffaro era accusato di favoreggiamento aggravato alla mafia. Inoltre, come richiesto dai legali, entreranno agli atti i lavori parlamentari relativi a provvedimenti legislativi di indulto e amnistia dai quali, secondo la tesi difensiva si dedurrebbe la contrarietà del Cdu, partito in cui Cuffaro all’epoca militava, a provvedimenti di clemenza nei confronti dei detenuti. La circostanza smentirebbe quanto il contenuto di un pizzino scritto dal boss Bernardo Provenzano all’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino, prodotto oggi dall’accusa, in cui si parla di un presunto interessamento di Cuffaro a norme in favore di detenuti mafiosi. Risolte le questioni preliminari il pm Nino Di Matteo ha cominciato ad illustrare la richiesta di rinvio a giudizio.
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