CATANIA – I suoi occhi azzurro cielo sono difficili da dimenticare. Il suo sorriso, sempre presente, era coinvolgente. Riusciva a cambiarti la giornata, anche più nera. Davide Villa è andato via ormai da oltre tre mesi, ma il dolore è ancora acuto e forte. Insopportabile. Alcune volte, salendo le scale della Squadra Mobile di via Ventimiglia, metti la realtà in un angolo e immagini di sentire la sua voce. Così quando arrivi alle conferenze stampa, cerchi tra i tanti detective catanesi di scorgere quello sguardo indimenticabile.
Catania non dimentica Davide. La polizia non dimentica Davide. E infatti, domenica scorsa – in occasione del terzo mese dalla sua scomparsa – è stato organizzato un particolare motoraduno. Amici, colleghi e parenti sono partiti da Catania (molti in moto) e hanno raggiunto il cimitero di Roccavaldina in provincia di Messina. Luogo dove il poliziotto riposa.
Un’iniziativa che il fotoreporter Fabrizio Villa, fratello di Davide, ha molto apprezzato. E ha anche lanciato l’idea di ripetere la “commemorazione motociclistica” ogni anno. Un modo per tenere vivo il ricordo del poliziotto strappato all’affetto dei suoi cari in modo improvviso.
Intanto la “Sala Intercettazioni” della Mobile di Catania è stata intitolata a Davide Villa. Un modo per rendere eterna la sua presenza in quei luoghi dove ha lavorato, con passione, per tantissimi anni.
Sul fronte investigativo, al momento non sono arrivate notizie dalla Procura di Messina che ha aperto un’inchiesta sulla morte del poliziotto. C’è da definire se esiste una correlazione tra il decesso e la somministrazione del siero AstraZeneca. Il fratello Fabrizio cerca solo verità e giustizia. E come dargli torto.