PALERMO – Quasi tutti al call center Almaviva di via Cordova a Palermo hanno iniziato a lavorare vent’anni fa. C’è chi ha firmato il primo contratto di lavoro grazie alla commessa Alitalia e chi, con lo stipendio garantito da quell’appalto, è invece riuscito a metter su famiglia. Molti colleghi si sono pure sposati tra loro e oggi rischiano di restare disoccupati con dei figli ancora da crescere. Il futuro di 621 lavoratori Almaviva (570 a Palermo) è incerto.
I FATTI
Dal 15 ottobre Alitalia non esisterà più e la nuova compagnia Ita (Italia trasporto aereo) ha deciso di affidare ad un’altra azienda la gestione del servizio clienti, finora affidato call center Almaviva di Palermo. Il nuovo bando – pubblicato il 31 luglio, chiuso nelle successive due settimane di agosto e assegnato martedì – è stato aggiudicato dalla Covisian che già in passato aveva soffiato ad Almaviva le commesse Enel e Sky, ma garantendo la continuità occupazionale dei lavoratori impegnati precedentemente nei call center siciliani.
LA CLAUSOLA SOCIALE
Anche oggi la partita si gioca tutta sulla clausola sociale: ovvero la possibilità della nuova azienda appaltatrice di attingere dai lavoratori Almaviva per il nuovo servizio di assistenza clienti Ita. Una possibilità che, tuttavia, non è obbligatoria per Covisian. Per questo motivo i sindacati di categoria vogliono trattare direttamente con il Governo.
I SINDACATI
“Iniziare con 621 licenziamenti sarebbe un clamoroso passo falso per una nuova compagnia di bandiera che dice di essere in discontinuità con la vecchia Alitalia – commenta Emiliano Cammarata, sindacalista Cgil e lavoratore Almaviva – Ancora una volta centinaia di lavoratori palermitani si trovano a lottare per il loro futuro”.
Giuseppe Tumminia della Uil Sicilia avverte: “Se non avremo certezze sui lavoratori della commessa Alitalia, l’1 settembre scenderemo in piazza. E’ umiliante che dopo 5 giorni di sciopero, i lavoratori Almaviva non siano stati nemmeno presi in considerazione sui loro diritti”.
Intanto, ieri i sindacati hanno scritto al Governo. Chiedono un incontro con i ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali e al minstero dello Sviluppo Economico per evitare al fotofinish il licenziamento di 621 persone. “Ad oggi non abbiamo nessuna risposta denuncia Eliana Puma. lavoratrice Almaviva e sindacalista Cisl – Pur comprendendo la particolarità della circostanza della trattativa, i lavoratori non possono essere lasciati in questo modo ed è agghiacciante aver appreso dalla stampa la perdita della commessa Alitalia. Parliamo di un’azienda pubblica rinata con lacrime e sangue dei contribuenti”.
In tanti, ancora oggi sono seduti nella propria postazione e rispondo alle chiamate dei clienti pur non avendo nessuna certezza sul proprio futuro lavorativo. “Molti lavoratori di Palermo nascono con Alitalia. Noi ci sentiamo parte di Alitalia. Non ci possono abbandonare così”, è il pensiero comune di tutti i dipendenti palermitani Almaviva.
IL COMUNICATO DI ALMAVIVA
Intanto Almaviva, in una nota ufficiale, chiede un incontro urgente al Governo e denuncia che l’azienda vincitrice del nuovo bando ha presentato “una base d’asta insufficiente a coprire anche il solo costo del lavoro”. E poi conclude: “La tutela del lavoro non ammette discontinuità”.