Caro Direttore,
come già Le ho detto questa estate e come ribadito alcuni giorni fa in una lettera che, purtroppo, non ha trovato spazio torno a darLe la mia più ampia disponibilità – questa volta pubblicamente – a rispondere alle domande, a ogni domanda, che i lettori del suo giornale on line vorranno pormi a cominciare dai temi della sanità.
Ho posto l’unica irrinunciabile condizione di lealtà, trasparenza e democrazia: quella cioè che i vari lettori coperti da anonimi o pseudonimi buttino giù la maschera e diano prova certa della loro identità.
Questo è un principio basilare di responsabilità civile al quale né io, né Lei nella qualità di editore, nè i suoi lettori possono sottrarsi. Anche perché vorrei ricordarLe, e sono certo che sarà d’accordo, che l’anonimato non copre dalle responsabilità penali e civili che possono scaturire da menzogne, falsità, denigrazioni, diffamazioni e infamità che alimentano il dibattito sul suo giornale. Cordialmente. Massimo Russo, assessore regionale per la Salute.