ROMA – Si accelera per il ponte sullo Stretto di Messina. Nell’ultima bozza della manovra del governo nazionale è prevista la riattivazione della società “Ponte Stretto Spa”. Non solo, c’è anche la possibilità per Rfi e Anas di un aumento di capitale fino a 50 milioni complessivi per la partecipazione alla società.
Sospesi, tra l’altro, i contenziosi in corso. Dall’entrata in vigore della legge, infatti, “sono sospesi i giudizi civili pendenti con il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera. Entro 30 giorni la Società Stretto di Messina sottoscrive l’integrale rinuncia al contenzioso “a completa tacitazione di ogni diritto e pretesa”.
La storia infinita del ponte, dunque, semprebbe arricchirsi di un nuovo capitolo. Nella manovra di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri lunedì 21 novembre, infatti, la società pubblica incaricata del progetto è stata riattivata.
“Per riavviare il progetto di realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina prevista la riattivazione della società Stretto di Messina Spa attualmente in liquidazione”, si legge nel documento del governo. La società in oggetto, costituita nel 1981, era stata messa in liquidazione nel 2013.
Finora, senza che i lavori siano mai iniziati, il poNte è già costato 300 milioni di euro. Altri 324 milioni restano in ballo per il contenzioso con cui la società, posta in liquidazione, ha chiesto il maxi risarcimento al ministero delle Infrastrutture.
Ministero dove oggi siede il leader della Laga, Matteo Salvini che ha fatto del ponte una questione prioritaria.
Sempre oggi, la delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo esorta la Commissione europea “a colmare una mancanza paradossale all’interno della rete Ten-T, attualmente in fase di revisione” inserendo tra le sue infrastrutture anche il Ponte sullo Stretto di Messina. Lo scrivono in una lettera inviata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e alla commissaria Ue per i Trasporti, Adina Valean, gli eurodeputati Vincenzo Sofo, Carlo Fidanza e Denis Nesci e sottoscritta dai colleghi Raffaele Stancanelli, Giuseppe Milazzo, Sergio Berlato, Pietro Fiocchi e Nicola Procaccini.
“Già più di un anno fa presentammo un’interrogazione al commissario europeo ai Trasporti, Adina Valean, per rivendicare l’importanza strategica del Ponte sullo Stretto in quanto opera imprescindibile per il completamento del corridoio scandinavo-mediterraneo che interessa Calabria e Sicilia, portando alta velocità e alta capacità nelle due regioni”, evidenzia la delegazione di FdI, indicando che la stessa Valean “rispose che si tratta, proprio per i motivi descritti, di un’infrastruttura di rilevanza europea”.
“Peccato – proseguono gli europdeputati – che a oggi ancora non sia stata inclusa all’interno dell’elenco delle opere da realizzare per il completamento della rete transeuropea dei trasporti, anche per responsabilità dei governi precedenti che non l’hanno ritenuta strategica”.
“Il centrodestra – aggiungono – ha inserito questo punto nel programma di governo e ci auguriamo che la Commissione colga questa importante novità politica e si renda disponibile ad inserire il Ponte sullo Stretto tra le opere finanziabili, così che si possa finalmente procedere con il definitivo sviluppo infrastrutturale di un’area strategica come il Mezzogiorno”