TERMINI IMERESE – Avrebbe cercato di uccidere il figlio appena nato, abbandonandolo nel balcone della vicina di casa. La mamma, N.L.C., 40 anni di Bagheria, è stata condannata a sei anni di carcere dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Termini Imerese. Assolta la sorella della donna. Ha retto solo a metà la tesi del pubblico ministero Francesco Gualtieri.
La drammatica vicenda, così come ricostruita dall’accusa, avviene all’alba dell’8 aprile di un anno fa. La mamma, che è riuscita a nascondere fino all’ultimo la gravidanza, mette al mondo il bimbo in casa, non lontano dal mercato ortofrutticolo, ma decide di liberarsene. E così lo abbandona nel balcone di un’abitazione vicina. Nonostante il trauma cranico il piccolo si salva. I vagiti svegliano la padrona di casa che chiama i soccorsi e i carabinieri. Il bimbo arriva all’ospedale Buccheri La Ferla. Ha la temperatura corporea sotto il livello di guardia, ma i medici lo salvano nonostante le condizioni disperate. Gli investigatori rintracciano la mamma. Anche lei sta male e si presenta nello stesso ospedale palermitano in starò confusionale.
Ne viene fuori uno spaccato desolante. Le due donne, madre e zia del bimbo, vivono con il padre malato. Secondo l’accusa, proprio la zia avrebbe esercitato sull’imputata condannata la pressione psicologia che avrebbe provocato l’insano gesto. Ecco perché per lei c’era una richiesta di condanna più pesante: 8 anni. Secondo il giudice Sabina Raimondo, però la zia sarebbe estranea ai fatti. La mamma – non si è mai capito cosa l’abbia spinta a tentare di uccidere il neonato – e il bimbo sono stati separati. Adesso è un’altra famiglia a prendersi cura del piccolo.
