Aborto, cresce il numero dei medici non obiettori

Aborto, cresce il numero dei medici non obiettori: sono aumentati del 14%

Molise maglia nera per carichi di lavoro. In Umbria più strutture
LA RELAZIONE
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ROMA – Mentre il numero delle donne che abortiscono diminuisce negli anni, il numero dei medici non obiettori cresce: fra il 2014 e il 2021 le interruzioni volontarie di gravidanza sono diminuiti del 34% (da 96.578 l’anno a 63.653) ed i non obiettori sono aumentati del 14%, da 1.408 a 1.599 nel 2021.

Molise maglia nera

Questo ha portato a un “continuo calo del carico di lavoro” per loro, anche se con una forte diversità tra regioni, che assegna al Molise la maglia nera. Emerge dalla Relazione del ministero della Salute sull’attuazione della legge 194 del 1978, dove si specifica che “la numerosità dei punti per l’interruzione volontaria di gravidanza appare adeguata”.

Il numero di aborti

Il dato nazionale di aborti effettuati in media ogni settimana per ogni ginecologo non obiettore è “in costante diminuzione negli anni”: erano 3,13 nel 1983; 2,49 nel 1992 e 1,68 nel 2011. Il numero di aborti effettuati in media da ogni non obiettore in Italia è 0,9 a settimana, ma si va da un minimo di 0,3 in Valle d’Aosta a un massimo di 2,8 in Molise. Il Molise è anche, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano e alla Campania, la regione con il minor numero di punti in cui poter abortire rispetto alle donne in età fertile.

Dove abortire

A livello nazionale, ogni 100.000 donne in età fertile (15-49 anni), si contano 2,8 punti dove poter abortire, con variazioni notevoli a livello regionale: i valori più bassi sono in Campania (1,5 punti per 100.000 donne in età fertile), Molise (1,8) e PA di Bolzano (1,8), mentre il valore più alto, pari a 5,8 punti per 100.000 donne in età fertile, è in Umbria.

I nati vivi in Italia

I nati vivi in Italia nel 2021 sono stati 400.249 (Istat) e le interruzioni sono state 63.653, cioè a fronte di 10 aborti si contano 63 nascite. A livello nazionale, nel 2021, sono 562 le strutture con reparto di ostetricia e ginecologia, mentre quelle che effettuano le interruzioni volontarie di gravidanza sono 335 cioè il 60% del totale (nel 2020 erano 357, pari al 64%). Solo nella PA di Bolzano e in Campania la percentuale scende sotto il 30% di quelle totali.


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