Aborto e medici obiettori, il caso siciliano arriva all'Ars - Live Sicilia

Aborto e medici obiettori, il caso siciliano arriva all’Ars

Pd: "Risposte chiare e immediate dal governo"
L'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
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PALERMO – Si fa presto a dire libertà di scelta. Il numero di obiettori di coscienza in Sicilia è di cinque ginecologi su sei. Uno dei mille ostacoli che impediscono la piena realizzazione della legge 194 nella nostra regione finito al centro di una interrogazione parlamentare, indirizzata al presidente Musumeci e all’assessore Razza, presentata dai deputati del Pd e del M5S e sottoscritta da Claudio Fava e Valentina Palmieri del gruppo Misto.  Un’iniziativa che fa il paio con quella portata avanti alla Camera e al Senato da Pd M5S e Leu, ispirata dalla petizione lanciata dalla Rete consultiva provinciale donne di Trapani, finalizzata a chiedere la piena applicazione della legge 194/78, il riequilibrio tra medici obiettori e non in tutte le strutture e i concorsi per medici non obiettori. 

L’interrogazione parlamentare

I deputati siciliani chiedono all’assessore “quali azioni intenda porre in essere per garantire la piena applicazione della legge 194/78 a partire dal potenziamento dei consultori e dalle campagne di informazione soprattutto nelle scuole, fra i mediatori culturali e nelle comunità straniere”. E ancora. “Se non intenda prevedere forme di mobilità del personale e di reclutamento differenziato atti a equilibrare, sulla base dei dati disponibili, il numero degli obiettori e dei non obiettori, anche bandendo concorsi riservati a ginecologi non obiettori; se non intenda stanziare maggiori risorse volte a prevedere la presenza di centri di ascolto e sostegno psicologico nelle scuole con personale laico specializzato”, si legge nell’interrogazione. 

I dem: “Sul diritto all’autodeterminazione mai un passo indietro”

La battaglia è appena all’inizio e il Pd non intende fare sconti. “Il fatto che un diritto che diamo per acquisito sia poi, di fatto, negato in concreto alle donne siciliane è la misura esatta di quanto resti ancora da fare in questo paese, e soprattutto in questa regione, sotto il profilo culturale e politico”, commentano il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, e, la responsabile del dipartimento Diritti, Maria Grazia Leone. “I dati sul numero di obiettori e di consultori sono tristemente significativi di tutte le storture, le lungaggini e gli ostacoli che negano, nei fatti, la piena realizzazione della legge 194. Pretendiamo dal governo regionale risposte chiare e immediate, sperando che Musumeci e Razza non si accodino alle posizioni di certa destra italiana che vorrebbe chiudere gli asili e riaprire i  ginecei. Sul diritto all’autodeterminazione, anche stavolta il Pd siciliano non intende tirarsi indietro”.


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