PALERMO – Da paladina antimafia all’arresto. In un blitz della polizia, coordinata dalla Procura di Velletri, finisce nei guai la palermitana Maricetta Tirrito. L’inchiesta riguarda la gestione della Silver co-housing, una casa di riposo ad Ardea, nel Lazio, dove negli ultimi mesi sono morti due anziani.
Le accuse contestate agli indagati (quatto donne e un uomo) sono, a vario titolo, omicidio con dolo eventuale, circonvenzione d’incapace, esercizio abusivo della professione medica, falso ideologico e materiale. Il Gip ha disposto il sequestro preventivo di circa 385 mila euro.
Contro la mafia
Tirrito è presidente dell’associazione “Laboratorio Una Donna“. Protagonista di trasmissioni televisive e iniziative contro la mafia e in difesa della donna. Di recente aveva denunciato sui social l’aggressione subita da don Antonio Coluccia, prete coraggio, originario di Lecce, vittima di un tentato investimento stradale a Tor Bella Monaca. Poi era stata lei stessa vittima una settimana dopo di un’aggressione da parte di un pusher mentre si trovava con i residenti del quartiere in strada a pulire i marciapiedi.
Le indagini sono state avviate dal commissariato di Anzio dopo la denuncia dai parenti di una delle vittime, un anziano di 72 anni che sarebbe stato raggirato. Gli investigatori parlano di “collaudato sistema di spoliazione ed appropriazione del patrimonio, economico ed immobiliare, di soggetti anziani affetti da gravi patologie psico fisiche”.
Chi è Maricetta Tirrito
Tirrito, legata alla Rete quando il movimento dell’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando muoveva i primi passi, alcuni anni fu accusata di simulazione di reato. Finse di essere stata vittima di una lunga serie di aggressioni. Quindi l’impegno sociale, strizzando l’occhio alla politica. Vicina alla Lega, nel 2019 salì sul palco di Pontida insieme a Matteo Salvini. Poi si avvicinò alle posizioni del governo Meloni nei confronti del quale ha manifestato apprezzamento in qualità di portavoce del Comitato collaboratori di giustizia.
