ACI SANT’ANTONIO. Di seguito, l’intervento dell’assessore comunale Quintino Rocca:
“In vista delle prossime elezioni amministrative, ad Aci Sant’Antonio ha preso il via, più o meno sfacciatamente, la campagna elettorale. Ci si organizza, ci si vede, si prova a comporre le liste.
In questa impasse partitica e politica non pochi ci hanno chiesto quale sia la direzione che vogliamo intraprendere come gruppo e quale io voglia intraprendere personalmente.
Alla luce di questo, ritengo che sia necessario mettere meglio a fuoco l’argomento: è possibile che il dibattito in paese debba atrofizzarsi intorno ai nomi e alle poltrone? Chi deve fare il Sindaco, chi il Vicesindaco, chi il Presidente del Consiglio… Possibile che nessuno ponga la questione su quale sia la visione che abbiamo del nostro paese? In termini di mobilità, sviluppo, servizi… Dove vogliamo che si collochi domani Aci Sant’Antonio? E, soprattutto: piuttosto che parlare di singolarità e individualismi, perché nessuno ragiona attorno alla creazione di una squadra di persone che abbiano le competenze, l’esperienza ma anche la vivacità intellettuale e la tenacia di mettere in piedi un programma che dia prospettiva al nostro paese?
Aci Sant’Antonio negli ultimi anni è cambiata tanto, migliorata sotto diversi aspetti, ma non sono poche le problematiche che restano da affrontare, e sono del parere che il tempo che abbiamo di fronte necessiti di una nuova prospettiva, anche a fronte delle opportunità che il PNRR mette a disposizione.
Creiamo le condizioni per fare in modo che una nuova generazione si appropri della scena politica, proprio come sta già accadendo sulla scena sociale. C’è un’intera generazione che è dovuta crescere con la consapevolezza che non tutto era da ritenersi scontato e bisognava rimboccarsi le maniche per conquistare giorno dopo giorno il proprio spazio: chi ha avviato o sta avviando nuove attività lavorative, chi ha rilanciato l’attività dei genitori, chi sta facendo o ha fatto concorsi, chi manda o ha mandato curriculum a mezza Italia. C’è poi chi è dovuto andar via da qui, ed è soprattutto a loro che dobbiamo volgere lo sguardo, pensando non solo di poter dare qualcosa – perché questo è comunque dovuto – ma anche di poter ricevere quello che il loro bagaglio di esperienza può offrire a noi che siamo rimasti.
Ragazze e ragazzi, donne e uomini che stanno sgomitando per rivendicare un ruolo che non è e non può essere da sottoposti, bensì da protagonisti. È doveroso ritenere che sia possibile ritagliare ruoli simili anche sulla scena politica.
Per questo parlo di un patto generazionale per Aci Sant’Antonio, che non si fermi alle indicazioni dei partiti, che vada oltre le solite logiche di successione e metta insieme ragazze e ragazzi che vogliono affrontare le sfide del domani con un nuovo piglio, un nuovo linguaggio, una nuova visone.
In soffitta si agitano vecchi spettri, aspettano solo che si apra uno spiffero per poter risfoderare il solito repertorio fatto di accordi di palazzo e spartizioni di potere, metodologie sordide e desuete. Non è con l’arroganza o con le esibizioni muscolari dei singoli che si può pensare a candidarsi per governare, bensì con le persone perbene e capaci, persone che decidono di mettersi insieme per lavorare per un bene superiore, per il Bene comune”.