ACIREALE – Stefano Alì, il cinque stelle, l’aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe messo mano alla Ztl e lo ha fatto. Stessa cosa aveva promesso il competitor di centrodestra sconfitto al ballottaggio, Michele Di Re. Pedonalizzazione di corso Umberto addio, almeno di giorno. I commercianti lo volevano, come anche una parte della cittadinanza. Una scelta – diciamo – bipartisan. Peccato però che ora il centro della città delle cento campane pare un girone infernale: auto in doppia e tripla fila e caos totale. Una situazione tanto ingarbugliata che neanche le vigilesse di turno riescono a tamponare. Sembra quasi una cartolina ripescata dagli anni Ottanta o Novanta, quando con l’auto si arrivava a parcheggiare fin dentro gli uffici comunali.
Ha deciso in fretta il sindaco grillino, nulla da eccepire. Peccato che almeno per ora sarebbe meglio dire che si stava peggio quando si stava meglio. Perché stando così le cose, le mattinate acesi paiono assai simili al finale de L’Ora legale di Ficarra e Picone. Ma in un certo senso al contrario, nel senso cioè che stavolta è il primo cittadino innovatore a dare il la alle peggio prassi della cittadinanza. E non il contrario. Cestinata in fretta una delle iniziative qualificanti della stagione Barbagallo, sarebbe stato forse più opportuno ripensare la mobilità cittadina con un pizzico di immediatezza in meno e punte di programmazione in più. Appunto perché l’assetto urbano del centro storico scese è stato ragionato per le carrozze e non per l’attuale massa veicolare in entrata e uscita.
Quel caos però fa riflettere. Siamo davvero sicuri che arrivare fin dentro i negozi con le proprie automobili aiuti il commercio? Servono invece servizi e spazi vivibili, ecco. Poi però Acireale deve decidere: o il riconoscimento del patrimonio Unesco o le auto ovunque. Delle due l’una, perché in tutte le grandi (e belle) città europee, il centro è interdetto ai motori.
Mobilità anche a Catania. Il ritorno delle auto in via Dusmet, dopo la pedonalizzazione voluta da Enzo Bianco, era nel programma di Salvo Pogliese e tra le battaglie storiche dell’assessore Ludovico Balsamo. E c’è già chi ha messo il piede sull’acceleratore. Gli avvocati Peppino Lipera e Turi Manna hanno chiamato la mobilitazione propria alla peschiera per chiedere al neo sindaco di dar seguito alle promesse. Ma c’è chi dice no. Tant’è che quelli Mobilità sostenibile rilanciano apertis verbis:“Invece di dedicare questo spazio ai cittadini, arredandolo con verde e panchine da cui si può ammirare la porta Uzeda, la pescheria, gli archi della marina e le antiche mura di Catania – scrivono via Facebook – in controtendenza rispetto alle grandi città europee, l’amministrazione sta pensando di riaprire al traffico la storica via Dusmet. Ciò sarebbe deleterio per tutta l’area un tempo proprietà dei parcheggiatori abusivi”. Un’idea differente di città, evidentemente.