PALERMO – “Non possiamo sapere come sia stata conservata quell’acqua, ma siamo certi che non è stato praticato alcun foro sulle bottiglie, come ha accertato anche la polizia”. Sono state sequestrate tutte e ventiquattro le bottigliette da 50 centilitri come quelle acquistate da una donna che martedì ha contattato il 113 dopo avere sentito un forte odore di petrolio. A 24 ore dalla denuncia della cliente e dall’intervento degli agenti che hanno provveduto al sequestro di una confezione di acqua “Dolomia”, parla il titolare del bar De Luca, in via Umberto Maddalena, alla fine della strada comunemente conosciuta come “Conigliera” e che si congiunge con la parte alta di corso Calatafimi.
“Per fortuna non è successo niente di grave, la signora è stata accompagnata in ospedale per precauzione, si è accorta del cattivo odore dell’acqua soltanto quando è andata via da qui. Noi le avevamo venduto le bottiglie integre, sigillate. Facevano parte di una confezione che ci è stata omaggiata dal nostro fornitore soltanto una settimana fa. Ed era stata conservata in un luogo fresco e asciutto, quindi escludiamo qualunque tipo di responsabilità da parte nostra”, precisa ancora.
“Anche per quanto riguarda noi – aggiunge il titolare della ditta fornitrice della pasticceria di via Umberto Maddalena – possiamo escludere ogni ipotesi di manomissione e d’altronde anche gli agenti hanno potuto constatare che le bottiglie non presentavano alcuna anomalia. Lavoriamo col signor De Luca da anni e capita spesso che dopo l’acquisto di grossi quantitativi di merce vengano omaggiati dei prodotti, stavolta si era trattato di una confezione d’acqua. Il cattivo odore segnalato dalla cliente – aggiunge – troverà certamente una spiegazione attraverso le analisi di laboratorio, per ora possiamo soltanto ipotizzare, perché non sappiamo come sia avvenuto il trasporto o cosa possa essere successo durante il periodo di conservazione della stessa, noi acquistiamo il prodotto finito”.
Nel frattempo, i clienti entrano ed escono dal bar. “Mangio e bevo qui da una vita con la mia famiglia – dice un uomo sulla quarantina – e mi fido pienamente. E’ stato un incidente, qualcosa che nessuno poteva prevedere”. “La signora – conclude il titolare – ha fatto bene a segnalarci quanto successo. Ne andava dell’incolumità pubblica e noi abbiamo sempre vissuto nel rispetto e nella tutela del cliente”.