Acque agitate in Consiglio comunale|Scontri nei gruppi e nelle commissioni - Live Sicilia

Acque agitate in Consiglio comunale|Scontri nei gruppi e nelle commissioni

gli effetti dell'inizio di campagna elettorale
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Al consiglio comunale di Palermo continua a tenere banco la vicenda di Giovanni Lombardo, sul quale si è acceso un aspro scontro fra partiti e consiglieri che rischia di diventare solo un’anticipazione di quanto accadrà nei prossimi mesi, visto che la campagna elettorale per la successione a Diego Cammarata è ormai ufficialmente partita.

L’ufficio di Presidenza si è riunito stamane prendendo atto della nota del Segretario generale, che di fatto rimanda al vertice di sala delle Lapidi la decisione finale sul cambio di posti in commissione fra Giovanni Lombardo e Giuseppe Milazzo. Il primo, infatti, componente dell’Urbanistica, sarebbe dovuto passare al Bilancio scambiandosi il posto con Milazzo, delfino del sindaco: un’operazione decisa dal Pdl cittadino per punire Lombardo delle invettive contro Cammarata e Campagna. Lombardo, però, si è spostato al gruppo Misto e bisogna stabilire se lo scambio di poltrone è fattibile visto che Lombardo non è più un componente del Pdl.

La Presidenza, alla quale sarebbe dovuto spettare il compito di dirimere la questione, si è rivolta all’Avvocatura generale e al dirigente del settore, rimandando così la decisione. Ma la vicenda ha scatenato anche uno scontro fra il presidente della commissione Urbanistica, Nadia Spallitta, e Milazzo, con la prima che vede nell’operazione un attacco al suo operato e il secondo che risponde per le rime: “La Spallitta mi attribuisce veramente una straordinaria capacità – dice Milazzo – con un potere che riuscirebbe ad incidere prima di tutto sulla sua stessa funzione di presidente della commissione Urbanistica e poi addirittura sulle decisioni del consiglio comunale. Continuerò a farle una dura opposizione e naturalmente da adesso ancora più di prima”.

Anche le opposizioni, però, hanno le loro grane. Ieri si sarebbero dovute riunire al gran completo per decidere le future strategie d’Aula, ma si sono ritrovate con appena otto consiglieri su 28 non concludendo nulla. Il Pd, inoltre, dovrà presto scegliere il successore del capogruppo Davide Faraone, che ha annunciato le sue dimissioni. Già in occasione della sua elezione, a inizio marzo, il gruppo si era spaccato profondamente e solo con l’intervento del segretario provinciale, Enzo Di Girolamo, era stata sbrogliata la matassa. Adesso la situazione potrebbe essere ben più complicata. In molti aspirano alla guida del gruppo e potrebbe profilarsi una lotta intestina visto anche l’avvicinarsi della campagna elettorale. La surroga di Francesco Scorza potrebbe addirittura aumentare i problemi. I consiglieri democratici nel frattempo non hanno ancora commentato ufficialmente il passo indietro di Faraone, ad eccezione di Salvo Alotta: “Le annunciate dimissioni dal consiglio comunale del capogruppo del Pd, Davide Faraone, priveranno Sala delle Lapidi e il Partito Democratico di un politico capace e responsabile che ha svolto bene il suo compito alla guida del gruppo. Pur condividendo le motivazioni che lo hanno portato a questa scelta, spero però, che anche in futuro Faraone continui a non far mancare al consiglio il suo prezioso contributo”.

In questo bailamme, come dicevamo, è partita la campagna elettorale con la scesa in campo dei primi nomi eccellenti. Se Roberto Lagalla, Davide Faraone e Leoluca Orlando hanno già messo le carte in tavola, resta l’incognita sugli altri possibili candidati. Fra i papabili anche Carlo Vizzini, presidente della commissione Affari costituzionali, che non si è ancora ufficialmente pronunciato: l’attesa è per martedì, quando si incontrerà con Angelino Alfano per chiarire la posizione del partito in merito alle prossime comunali.


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