Adele Palazzo: "Catania ha un problema sicurezza ma la città sembra non reagire"

Adele Palazzo: “Catania ha un problema sicurezza ma la città sembra non reagire”

"Bisogna investire sui centri di sostegno scolastico, accompagnati da attività di gioco e socializzazione", spiega la candidata al consiglio comunale.
VERSO LE AMMINISTRATIVE
di
2 min di lettura

CATANIA. “A Catania abbiamo un enorme problema di sicurezza – lo afferma Adele Palazzo candidata al consiglio comunale nella Lista “Con Bianco per Catania” – è chiaro che  il disagio in città sta raggiungendo livelli preoccupanti. Lancio un grido di allarme, Catania sembra essere indifferente e  troppo spesso silente: mi chiedo come mai  la nostra comunità non reagisce  per quanto sta accadendo in città. La scorsa settimana un turista polacco è stato aggredito finendo in coma, oggi leggiamo sui quotidiani che presso la villa Bellini un ragazzo è stato  accerchiato da una ventina di adolescenti subendo violenza”. 

Prosegue ancora Adele Palazzo: “Io credo che la politica e la società civile debbano interrogarsi su questi fatti. La cronaca cittadina degli ultimi mesi ha parlato con insistenza di episodi di violenza giovanile, sembra infatti  che dopo la lunga fase di Covid, aggressività e violenza stanno emergendo con insistenza dal mondo giovanile.  Di qui una serie di eventi allarmanti sulla sicurezza della  nostra  città, delle periferie, dei luoghi del divertimento e della vita notturna. Penso che dobbiamo riuscire a dare risposte, e tocca alla politica insieme a tutti gli attori chiave della nostra società. Se guardiamo per esempio  al PNRR ed all’accento posta sul superamento dei divari tra generazioni e territori, si potrebbe tradurre in una occasione per sviluppare azioni concrete sulla nostra città. In prima battuta occorrerebbe tornare a parlare ed a investire su iniziative di aggregazione giovanile e sull’educativa di strada nelle periferie popolari.  Dopodichè occorrerebbe puntare sull’educazione extra-scolastica ed alla  collaborazione tra scuola, extra-scuola e famiglie”. 

Per finire: “Bisogna investire sui centri di sostegno scolastico, accompagnati da attività di gioco e socializzazione, al fine di fronteggiare situazione di disagio e difficoltà giovanili. Bisogna tornare a presidiare il centro e le periferie con le associazioni, i circoli ed il volontariato educativo. Occorre riuscire ad organizzare il tempo dei ragazzi offrendo loro più opportunità di gioco e di sport accessibile. Anziché cancellare i campi da calcio per trasformarli in campi di padel a pagamento, bisognerebbe andare nella direzione opposta. Cercare di creare rapporti virtuosi tra la dimensione educativa, professionalizzante e la dimensione operativa, ciò sarebbe un ottimo antidoto contro l’abbandono scolastico e il rischio devianza. Dobbiamo tornare a parlare di cittadinanza attiva di cui i giovani in difficoltà non siano soltanto i beneficiari, ma gli autentici protagonisti”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI