Catania, il piano di sicurezza per Sant’Agata d'estate

Catania, il piano di sicurezza per Sant’Agata d’estate

Le misure previste sono già passate al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica
CATTEDRALE
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CATANIA. La festa estiva di Sant’Agata, in programma il 17 agosto, si svolgerà all’insegna della sicurezza. Il piano di gestione dell’emergenza ed evacuazione è stato già inviato alle Autorità e discusso al comitato prefettizio per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Secondo l’ingegnere Filippo Di Mauro, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, l’obiettivo è consentire ai fedeli di accedere e seguire gli eventi religiosi con la massima tranquillità. Mira a “coordinare le risorse che si occupano di gestione delle emergenza”. “Possono essere di varia natura anche di carattere sanitario – prosegue – e dovranno raccordarsi con le forze dell’ordine presenti per ogni eventualità”.

“Una particolare attenzione – aggiunge – nel piano viene riservata ai disabili”. Giovedì 17 agostol’ingresso dei fedeli avverrà dalla parte laterale della Cattedrale di Catania. Si accede dal cancello di via Vittorio Emanuele, attraversando la “villetta” e infine dalla porta principale.

I disabili entreranno invece dal cancello di piazza Duomo. L’uscita dei fedeli avverrà poi attraverso la porta laterale della Cattedrale. “Sant’Agata in estate è un’esperienza breve, semplice, accompagnata dalla calura estiva, che comporta maggiore responsabilità ed attenzione”, sottolinea monsignor Barbaro Scionti.

La Cattedrale già alle 6 sarà aperta per l’ingresso ordinato dei devoti. Alle 8 l’apertura del Sacello e poi le varie Celebrazioni. Dalle 9,30 alle 13,30 e dalle 16 alle 18 sarà possibile venerare le Reliquie con il servizio accoglienza della Cattedrale che garantirà l’ordine.

Alla sera la processione con le Reliquie e poi la chiusura del Sacello. “Unmomento nel quale si fa appello all’attenzione e alla consapevolezza di ciascuno perché sia una giornata che si conclude nel modo più bello”, aggiunge monsignor Scionti. Chi porta il sacco, sottolinea il sacerdote, siano un ponte di collegamento con le persone che desiderano incrociare lo sguardo di Sant’Agata.


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