PALERMO – Tutti la cercano, politici e vertici degli enti che gestiscono stagioni artistiche e culturali. “Quale ufficio è?”, chiede Rossella Bussetti rispondendo alla richiesta telefonica di informazioni sulla Aditus Srl, la società che gestisce il grande affare dello sbigliettamento dei siti monumentali in Sicilia e che è finita al centro delle tensioni politiche degli ultimi giorni. Il suo è un nome che conta, curriculum che viene da lontano, alcuni anni fa era stata ribattezzata “la signora degli appalti”, all’interno del filone di indagine sui Grandi Eventi e il sistema Giacchetto in Sicilia, ma nel 2020 arrivò la prescrizione in quattro pagine firmate dal Gup di Roma.
Il nuovo corso e l’assetto societario
“Io – dice a LiveSicilia – sono un operaio semplice, l’azienda è di mio figlio e di mio nipote, noi non rilasciamo interviste”. Rossella Bussetti non è presente nel Cda, presieduto dal figlio Riccardo Ercoli, che ha il 5% della Aditus Srl: valore delle azioni 10mila euro. La fetta più succulenta appartiene alla Re Srl (capitale di 10mila euro), proprietaria di azioni per 582mila euro nella Aditus.
A sua volta, la Re Srl ha come socio al 5% Roberto Ercoli, il resto del capitale sociale è della Co.Re.Fi Srl Compagnia fiduciaria e di revisione Srl. Quest’ultima, ha un capitale sociale di 10.400 euro e amministra, secondo i dati Assofiduciaria, una “massa” di quasi 59milioni di euro.
La Aditus
Il motto della Aditus è Vivi la cultura in prima persona. Subito sotto, nel portale ufficiale, c’è l’invito a scoprire “Musei e parchi archeologici”, con un tasto a centro pagina: “Acquista ora”. In vendita ci sono i biglietti per l’accesso ai siti culturali.
La società ha sede a Torino e gestisce beni monumentali di grande pregio, ottenendo una percentuale anche dallo sbigliettamento degli eventi. Un approccio “industrializzato e innovativo”, sottolineano nell’offerta commerciale, con la possibilità per tour operator e scuole di registrarsi e acquistare pacchetti completi di servizi complementari.
La top 5 del business è Taormina
Su queste basi la Aditus punta a diventare l’azienda di riferimento della cultura in Italia”. Ma il core business è al Sud, in particolare in Sicilia, tanto che analizzando la top 5 nazionale, emerge che i primi tre siti per biglietti venduti da Aditus, si trovano tutti tra Catania e Messina.
Il primo sito culturale commercializzato da Aditus registra un record nazionale: è il Teatro Antico di Taormina, quasi 25mila ingressi venduti nell’ultimo mese. Seguono il Parco archeologico della Neapolis di Siracusa, quasi 16mila ingressi e il Castello Maniace, sempre di Siracusa, 5.480 ingressi.
Scontro politico
La temperatura è salita alle stelle con l’elezione di Cateno De Luca come sindaco di Taormina. Lo sbigliettamento dei siti culturali e la gestione del Palacongressi sono finiti subito nel mirino. Il sindaco ha contestato importi e guadagni della Aditus, a fronte della mancanza di fondi per il pagamento degli straordinari ai custodi dei musei. E ancora, De Luca ha chiesto fondi alla Regione per il Comune di Taormina, oltre a una modifica dello Statuto della Fondazione Taormina Arte. Dall’altra parte della barricata c’è il presidente della Regione Renato Schifani, che proprio ieri ha lanciato una frecciata al leader di Sud chiama Nord: “Il rispetto tra le istituzioni è essenziale, ma se qualcuno, utilizzando le istituzioni, pensa di ricattare questo governo, noi andremo avanti”. C’è stato anche un ulteriore colpo di scena, la presa di posizione di Galvagno, che ha aperto alla possibilità di trovare una interlocuzione con De Luca: “Il no a prescindere sarebbe sbagliato”. Insomma, serve un “ticket” alla maggioranza. Per lo sbigliettamento, in Sicilia, c’è solo una “regina”.