CATANIA – Il Consiglio Comunale ha data parere favorevole al master plan dell’aeroporto Fontanarossa – Vincenzo Bellini di Catania.
Il piano di sviluppo dello scalo predisposto dalla Sac è stato votato 22 consiglieri presenti, insieme a otto emendamenti. La proposta è stata illustrata dall’assessore all’Urbanistica e vicesindaco Paolo La Greca alla presenza del sindaco Enrico Trantino.
Il documento, che dovrà in ultimo essere approvato dalla Regione, costituisce una variante allo strumento urbanistico vigente, come ha sottolineato l’assessore La Greca, in quanto l’ampliamento dell’area aeroportuale è previsto su dei terreni che non erano stati inclusi nel precedente Masterplan approvato dalla Regione nel 2007.
Gli emendamenti accolti
“Con grande orgoglio, sono e siamo entusiasti – dice in una nota il consigliere di FdI Erio Buceti – che l’Amministrazione abbia fatto propri gli emendamenti redatti con il contributo di tutta la X Commissione Urbanistica che ringrazio”.
Tali interventi “incideranno notevolmente – spiega – nelle prospettive di sviluppo dell’aeroporto e della Città di Catania. In particolare: la realizzazione da parte del soggetto attuatore/espropriante di un’opera monumentale da dedicarsi a Vincenzo Bellini, simbolo della Città di Catania, o altra opera artistica monumentale, da scegliersi anche tramite concorso di idee, in un’area esterna all’aeroporto che ne determini la conformazione di Porta della Città di Catania”.
Il secondo emendamento accolto. “Ove – continua – il procedimento espropriativo, connesso e consequenziale alla realizzazione degli interventi indicati nel Master Plan al 2030, dovesse inerire immobili in proprietà IACP, già assegnati a soggetti in condizioni di bisogno, l’Autorità espropriante, congiuntamente con il Comune di Catania e lo IACP, ciascuno per le proprie competenze ed obbligazioni, dovrà contestualmente alle procedure di esproprio, individuare strumenti di protezione per i soggetti assegnatari dei predetti immobili espropriandi”.
Nodo espropriazioni
Continua Buceti: “Dette misure, le quali non dovranno generare alcun onere economico per il Comune di Catania, lo IACP e il soggetto già assegnatario, consisteranno nell’individuazione di altro immobile idoneo alla civile abitazione e sito in area limitrofa, da assegnarsi in favore del soggetto già assegnatario dell’immobile espropriato, ma non ancora riscattato, o, alternativamente e ove possibile, eventuale indennizzo economico, nel rispetto della normativa vigente”.
Il terzo emendamento accolto ha come prima firmataria Valentina Saglimbene (Prima L’Italia – Lega): “Nell’ambito degli interventi previsti all’interno dell’aggiornamento del Master Plan al 2030 – scrive ancora Buceti – prevedere la realizzazione di una innovativa impiantistica di illuminazione nelle vie Santa Maria Goretti e Fontanarossa, così da effettuare una opera di rigenerazione urbana all’ingresso e all’uscita dall’Aeroporto, tale da fungere quale presentazione della Città di Catania ai turisti. Gli interventi suddetti non dovranno generare alcun onere per il Comune di Catania”.
Le osservazioni dell’Mpa
Articolato l’intervento in aula dell’autonomista Serena Spoto. “Dall’Avviso pubblicato dall’ENAC – fa sapere in una nota diffusa alla stampa – emerge che potrebbero essere 50 le abitazioni interessate dagli espropri tra gli appartamenti di edilizia popolare che si trovano nel villaggio Santa Maria Goretti secondo il progetto di aggiornamento Master plan al 2030 dell’Aeroporto di Catania Fontanarossa”.
“In buona sostanza – dice – il Comune di Catania si troverà di fronte a un numero rilevante di cittadini che, nel momento in cui la procedura di esproprio arriverà alla fase esecutiva, saranno privi di abitazione. Sono questi nuclei familiari che, anche con l’indennizzo percepito a seguito dell’esproprio, saranno di fatto impossibilitati ad acquistare una nuova abitazione”.
“L’opera pubblica di cui stiamo discutendo – prosegue Spoto – riguarda un’infrastruttura strategica che rientra nelle competenze dell’ENAC. Nonostante i poteri del Consiglio Comunale in questa materia siano molto limitati, nella seduta della Commissione ho posto l’attenzione su un argomento delicato. Peraltro vi sono assegnatari di case popolari che non sono neanche proprietari ma che hanno acquisito un diritto che non possono perdere.
“La problematica – conclude la consigliera del Mpa – ha avuto un attento riscontro dapprima dal presidente del Consiglio Comunale, Sebastiano Anastasi, e inoltre in Commissione da parte dell’Ingegnere Bisignani, che ringrazio per la sua sensibilità. Proprio ieri ci è stato comunicato l’emendamento n. 3 predisposto dalla Direzione Urbanistica il cui contenuto ha totalmente recepito le mie richieste”.
E continua: “Si prevede, in tale emendamento, la predisposizione di un “piano di accompagnamento sociale” che consenta per i proprietari una valutazione equa degli immobili e la percorribilità di soluzioni abitative alternative; mentre per gli assegnatari l’individuazione di alloggi alternativi sempre nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica. Questo dovrebbe avvenire attraverso un tavolo tecnico permanente coordinato dalla Direzione Urbanistica e di cui farebbero parte la SAC, lo IACP e i residenti. Nessuno verrà lasciato solo”.