CATANIA – Il Consiglio di Amministrazione della Sac ha deciso di rimettere alla valutazione del consiglio dei sindaci la conformità dei requisiti delle nomine dei vertici della società di gestione. Una scelta che non è – a quanto pare – passata in sordina alla Procura che oggi ha acquisito i verbali relativi alla seduta dello scorso venerdì e i documenti integrativi depositati durante la riunione. Il blitz della polizia di oggi all’aeroporto è il secondo in poche settimane. Infatti in mano alla magistratura c’è tutta la documentazione inerente le nomine dell’amministratore delegato Ornella Laneri e della Presidente Daniela Baglieri. Lo scopo degli investigatori è di accertare la legittimità delle nomine e in particolare la conformità dei requisiti necessari previsti dall’articolo 23 dello statuto di Sac SpA. (LEGGI QUI)
La prima acquisizione aveva riguardata i documenti inerenti la riunione del Cda del 26 luglio scorso che ha portato alla scelta della Laneri e della Baglieri, rispettivamente amministratore delegato e presidente della Sac. Questa nuova acquisizione – che non ha sorpreso come la prima volta – è servita a completare gli atti inseriti nel fascicolo e dare alla magistratura un quadro completo. Gli investigatori quindi valuteranno non solo le procedure relative alla nomina della nuova governance, ma anche se non ci siano meccanismi contorti dietro la decisione di passare la valutazione al consiglio dei sindaci. Una procedura, anch’essa prevista, dal comma 3 dell’articolo 23 dello statuto di Sac Spa. La magistratura dovrà anche accertare se i componenti del Cda erano consapevoli della mancanza dei requisiti ma hanno proceduto ugualmente alla nomina. L’ipotesi di reato infatti è abuso d’ufficio. La Procura ha deciso di approfondire i sospetti sollevati in prima battuta dalla Confcommercio di illegittimità delle nomine dei nuovi vertici Sac, del presidente Daniela Baglieri e dell’amministratore delegato Ornella Laneri Ed è su quest’ultimo nome che si concentrerebbero le ipotesi di “illegittimità” per mancanza dei requisiti previsti dallo statuto.
Non vi è stato alcun nuovo esposto, queste acquisizioni rientrano nella maxi inchiesta relativa all’accorpamento Camera di Commercio e di riflesso la governance dell’aeroporto Fontanarossa. Governance che gestirà l’affare della privatizzazione dello scalo. La Procura, quindi, mentre continua ad indagare sulle procedure dell’accorpamento della Camera di Commercio di Catania, Ragusa e Siracusa che vede iscritto nel registro degli indagati (come atto dovuto) per abuso d’ufficio il commissario ad acta Alfio Pagliaro, vuole vederci chiaro sulla gestione di Fontanarossa. La nuova acquisizione dei documenti relativi all’ultimo Cda della Società che gestisce lo scalo aeroportuale catanese quindi non è altro che una costola dell’indagine già avviata dopo l’esposto di Confindustria sulle presunte anomalie nell’iter di accorpamento.